Le indiscrezioni su uno scambio di opinioni avvenuto in Congresso di Stato fanno inalberare la Reggenza che attraverso un comunicato ufficiale, bacchetta chi le ha divulgate. Quando la Reggenza vuole informare i cittadini di proprie intenzioni, iniziative od opinioni – si legge – lo fa attraverso suoi comunicati e non ritiene corretto che posizioni espresse all’interno di organismi istituzionali vengano rese pubbliche attingendo da fonti non ufficiali. In questo semestre – prosegue la nota– i Capitani Reggenti non sono stati né ciechi, né sordi e neppure muti; anzi hanno avanzato proposte, espresso opinioni e cercato di garantire il corretto svolgersi istituzionale della vita dei vari organi dello Stato. Il disappunto dei Capi di Stato è che quella che viene definita una comune dialettica all’interno degli organi istituzionali, possa correre il rischio di essere strumentalizzata politicamente e di oscurare invece lo scrupoloso lavoro portato avanti fino ad ora. Pur avendo solo poteri di coordinamento in merito al Congresso di Stato – rileva la Reggenza fin dai primi giorni del mandato abbiamo cercato di contribuire a regolamentare al meglio i lavori, ponendoci come obiettivo principale il maggior equilibrio fra i poteri, il rispetto della legalità e della preminenza dell’interesse pubblico. Per questo – si legge tra le righe – la suprema magistratura non ha gradito leggere sui giornali delle obiezioni mosse da Sua Eccellenza Valeria Ciavatta in merito alla delibera con la quale si è istituito il gruppo di coordinamento e nominato il coordinatore. Dialettica interna, viene definita e non presa di posizione politica. Il rammarico è che di fronte a tanto lavoro fatto si dia spazio a questioni che di istituzionale hanno ben poco. Nella nota ufficiale la Reggenza ricorda un altro passaggio importante che intende portare all’attenzione del Congresso di Stato nella seduta di lunedì prossimo: il varo di un vero e proprio regolamento interno per l’adozione delle delibere.
Riproduzione riservata ©