In maggioranza c'è chi, come Rete, definisce la relazione uno spartiacque mentre Repubblica Futura accusa il Consiglio di aver “disconosciuto il lavoro dell'inchiesta”. Dopo lo scontro in Aula, ognuno dice la sua sui “segreti svelati” del Cis. “Per la prima volta – scrive Rete - la politica prende coscienza di un sistema perverso e di un piano criminale volto ad impossessarsi dello Stato e delle sue risorse patrimoniali”. Tutti i partiti erano coinvolti, tranne Rete, che punta il dito contro “politici in malafede”, “senza scrupoli”. Incredibile, per il movimento, che persone in posti chiave come Congresso e CCR non sapessero. Definisce tardive e imbarazzanti le giustificazioni in aula.
E' il fallimento della politica tradizionale, “uno dei periodi più bui della storia recente”, scrive Domani-Motus Liberi che parla di una politica debole e cieca, chinata al volere di personaggi influenti e troppo occupata a difendere interessi personali. Un'esperienza da cui imparare per riacquistare fiducia, attraverso riforme e un sistema di regole chiare.
E se per il Commissario Sara Conti in Aula hanno perso tutti, per il suo partito di appartenenza – RF - l’esito dell’inchiesta è finito come deciso da tempo dal tribunale interno della loggia Dc-Rete-Berti, peraltro preannunciato – scrive - al congresso della Dc da Giancarlo Venturini. La sentenza – attacca il partito - ha gettato nella spazzatura la relazione della Commissione e riscritto pro domo sua la storia dell’ultima legislatura, per indurre qualche esponente dell'opposizione a recarsi verso i sicuri lidi della maggioranza e mettere in sicurezza l’alleanza di governo con una patente di moralità che non le appartiene, perché riunisce partiti e persone che negli ultimi 15 anni hanno lautamente banchettato al tavolo del sistema bancario, Banca CIS compresa”.
Uno scontro, quello fra partiti, tanto feroce quanto “sterile” per il Mis di Rossano Fabbri, che definisce blando l'odg della maggioranza, perché dimentica che tra coloro che sono stati più volte citati, ci sono figure presenti in aula e che ricoprono ruoli apicali nell’amministrazione. Critica anche quello di Repubblica Futura che invece non dedica attenzione al Tribunale e alle gravi responsabilità in capo al Commissario della Legge Buriani.
Non parla solo la politica. Si alza la voce anche dell'Usc: è il primo vaso di Pandora che comincia a scoperchiarsi. Ci sarà – chiede - la volontà di andare fino in fondo?