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Replica della DC alle critiche mosse da Gabriele Gatti

20 lug 2004
Replica della DC alle critiche mosse da Gabriele Gatti
Il primo strale che la Dc lancia all’indirizzo di Gabriele Gatti, che alla Festa dei Popolari aveva definito bugiardi e incapaci i vertici del suo partito, si riferisce al lungo periodo di instabilità. Una politica – scrive la nota - che ha visto in Gabriele Gatti il protagonista centrale di atti fondati sulla instabilità, sull’improvvisazione e sulle convenienze del momento. E’ per garantire le riforme. Per far uscire il Paese dalle difficoltà causate da questa politica- aggiunge la DC – che abbiamo scelto di entrare a far parte del governo straordinario. Abbiamo richiesto a tutto il Partito – continua la nota - un forte senso di responsabilità e che ognuno si facesse carico con il proprio lavoro di concorrere a un rafforzamento del nostro partito; così in generale è stato, tranne che nel caso di Gatti. I vertici democristiani ricordano anche la direzione e il gruppo consigliare del marzo scorso, quando l’ex leader prese il solenne impegno di non fare più atti contro il partito e la sua dirigenza. Aveva dato la sua parola – si legge nella nota – a distanza di qualche mese ci chiediamo: cosa vale la sua parola? Per i dirigenti democristiani Gatti ha manifestato la volontà di indebolire e dividere la DC. Ormai – scrivono nella nota inviata alle redazioni - le cose sono chiare a tutti; mentre con fatica c’è una maggioranza che lavora nell’interesse del Paese e dei cittadini, dall’altra continua il teatrino della politica che senza un progetto per il Paese pensa alle formule, e ai giochetti. Gatti è il capofila di tale schieramento. Le polemiche pretestuose ed i giudizi da lui espressi con violenza non giovano, devono invece prevalere senso di responsabilità e attaccamento al Paese, perché si possa operare per dare prospettive alla Repubblica e chiudere definitivamente una pagina non più riproponibile di tensioni e aggressività. Poi il giudizio sulla fase di straordinarietà, che – scrive la DC – si chiuderà quando i programmi concordati saranno realizzati. In quel momento i cittadini, che sono i veri detentori della sovranità popolare, sceglieranno le forze politiche a cui affidare responsabilità di Governo. Sul fronte interno invece tutto è demandato al prossimo congresso, che si terrà a primavera. In quell’occasione – ricorda la dirigenza DC - ogni iscritto sarà chiamato a determinare le linee politiche, i progetti e le persone che dovranno realizzarli. In merito poi alla creazione di un grande centro, la Dc replica sempre alle accuse di Gatti rigettando la critica di aver perso i connotati di Partito popolare di ispirazione cristiana, e di forza politica moderata e riformista. In cinquant’anni – aggiunge – abbiamo dato vita a diverse alleanze politiche e programmatiche senza mai venire meno ai nostri ideali ma indirizzando sempre le energie in favore del Paese. Abbiamo avuto – scrive la dirigenza - e abbiamo le carte in regola per rappresentare il centro, e se altre forze si riconoscono in questa politica non debbono fare altro che convergere sulle nostre posizioni, ma prima dovranno dimostrare il radicamento e la presenza nel Paese

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