Il primo strale che la Dc lancia all’indirizzo di Gabriele Gatti, che alla Festa dei Popolari aveva definito bugiardi e incapaci i vertici del suo partito, si riferisce al lungo periodo di instabilità. Una politica – scrive la nota - che ha visto in Gabriele Gatti il protagonista centrale di atti fondati sulla instabilità, sull’improvvisazione e sulle convenienze del momento. E’ per garantire le riforme. Per far uscire il Paese dalle difficoltà causate da questa politica- aggiunge la DC – che abbiamo scelto di entrare a far parte del governo straordinario. Abbiamo richiesto a tutto il Partito – continua la nota - un forte senso di responsabilità e che ognuno si facesse carico con il proprio lavoro di concorrere a un rafforzamento del nostro partito; così in generale è stato, tranne che nel caso di Gatti. I vertici democristiani ricordano anche la direzione e il gruppo consigliare del marzo scorso, quando l’ex leader prese il solenne impegno di non fare più atti contro il partito e la sua dirigenza. Aveva dato la sua parola – si legge nella nota – a distanza di qualche mese ci chiediamo: cosa vale la sua parola? Per i dirigenti democristiani Gatti ha manifestato la volontà di indebolire e dividere la DC. Ormai – scrivono nella nota inviata alle redazioni - le cose sono chiare a tutti; mentre con fatica c’è una maggioranza che lavora nell’interesse del Paese e dei cittadini, dall’altra continua il teatrino della politica che senza un progetto per il Paese pensa alle formule, e ai giochetti. Gatti è il capofila di tale schieramento. Le polemiche pretestuose ed i giudizi da lui espressi con violenza non giovano, devono invece prevalere senso di responsabilità e attaccamento al Paese, perché si possa operare per dare prospettive alla Repubblica e chiudere definitivamente una pagina non più riproponibile di tensioni e aggressività. Poi il giudizio sulla fase di straordinarietà, che – scrive la DC – si chiuderà quando i programmi concordati saranno realizzati. In quel momento i cittadini, che sono i veri detentori della sovranità popolare, sceglieranno le forze politiche a cui affidare responsabilità di Governo. Sul fronte interno invece tutto è demandato al prossimo congresso, che si terrà a primavera. In quell’occasione – ricorda la dirigenza DC - ogni iscritto sarà chiamato a determinare le linee politiche, i progetti e le persone che dovranno realizzarli. In merito poi alla creazione di un grande centro, la Dc replica sempre alle accuse di Gatti rigettando la critica di aver perso i connotati di Partito popolare di ispirazione cristiana, e di forza politica moderata e riformista. In cinquant’anni – aggiunge – abbiamo dato vita a diverse alleanze politiche e programmatiche senza mai venire meno ai nostri ideali ma indirizzando sempre le energie in favore del Paese. Abbiamo avuto – scrive la dirigenza - e abbiamo le carte in regola per rappresentare il centro, e se altre forze si riconoscono in questa politica non debbono fare altro che convergere sulle nostre posizioni, ma prima dovranno dimostrare il radicamento e la presenza nel Paese
Riproduzione riservata ©