Senza l'intenzione di fare allarmismi Repubblica Futura, in una nota, invia un invito per “riportare il governo con i piedi per terra”. Il partito riporta numerose segnalazioni giunte dalla cittadinanza per una “generale confusione che regna nella gestione della pandemia”, constatando che nell'estate “sarebbe stato utile prepararsi ai gravi momenti che oggi stiamo purtroppo vivendo”.
Il dito viene puntato sulla gestione della sicurezza, anche a Palazzo Pubblico, tornando a parlare di “focolaio scoppiato in Consiglio Grande e Generale”, con il governo che ha “insistito fino all’ultimo non solo per non fare esami diagnostici preventivi ai consiglieri ed agli operatori”. “Questa ostinazione – prosegue la nota - mostra oggi come il Governo non sia stato capace neppure di mettere in sicurezza il Parlamento”.
RF torna a chiedere conto degli annunciati interventi di sostegno verso le imprese e cittadini, che si sono ritrovati a pagare ad autunno “bollette AASS che arrivano a raffica”. Secondo il partito inoltre “si vogliono colpire” con gli “ultimi emendamenti approvati in sede di assestamento di bilancio per imporre il pagamento della monofase agli operatori economici dal 2021 sul gas”. Sul fronte economico RF chiede conto anche dell'emissione obbligazionaria estera e della linea di credito BCE, obiettivi spariti “dagli schermi radar”.
Nella nota anche un attacco al Segretario al Turismo Federico Pedini Amati, dopo la recente visita di Vittorio Sgarbi e i richiami all'amministrazione pesarese. “La nostra politica estera – si legge nella nota - merita qualcosa in più, che risse da bar scatenate sui social o via telefono”.
In conclusione si parla di liquidità, asserendo che “non si era mai visto che il rimborso IGR sulla Smac a novembre non fosse stato ancora erogato”. “Molte persone – si legge - attendono anche questo tipo di intervento per sostenere i consumi in territorio”. “Prendiamo atto con preoccupazione – conclude la nota - che la crisi di liquidità, e l’assenza di idee e soluzioni, hanno raggiunto un punto tale da non riuscire nemmeno ad onorare un debito con i propri contribuenti nei tempi e nei modi consueti e dovuti. “