Cosa siamo disposti a sacrificare sull’altare dello sviluppo?
Probabilmente questa domanda non se la pone il Congresso di Stato quando, forte di un potere decisionale totalmente discrezionale che ha creato e continua a creare tanti danni a San Marino, concede ad alcune aziende condizioni privilegiate, in nome di un fantomatico sviluppo. Convenzioni, defiscalizzazioni ed esenzioni per l’utilizzo di beni pubblici e risorse (terreni, acqua, energia, smaltimento dei rifiuti). E i controlli? Inesistenti o inefficaci.
Ci si aspetterebbe che, conseguentemente alla parola “sviluppo”, questi privilegi si traducessero in ricadute positive per il paese: buone condizioni per i lavoratori, rinnovamento dei processi produttivi, maggiore efficienza per una competitività sempre meno dipendente dagli aiuti statali, riduzione degli impatti ambientali. In una parola: innovazione.
Invece a San Marino l’aiuto statale si è tramutato in clientelismo, in speculazione alle spalle della comunità pur di mantenere privilegi illogici e deleteri per il paese. Le conseguenze peggiori, oltre a quelle economiche e ambientali, sono l’abbattimento degli elementi determinanti per l’attrattività di San Marino: disgregazione dell’identità territoriale, condizioni di incertezza per le aziende serie che si barcamenano tra l’inconsistenza delle pratiche e delle regole (valide solo per alcuni) e i capricci di decisori pubblici incapaci di azioni di carattere strategico e lungimirante, fuga delle competenze interne.
Vediamo alcune di queste aziende:
FASEA (Fiorentino): azienda parte di un intricato puzzle societario che nasconde i beneficiari reali, ma che riconduce a gruppi criminali finalizzati a gravi reati ambientali. La ditta, attualmente sotto processo con l’accusa di attentato alla salute pubblica, è stata sottoposta ad indagini per possibili violazioni sul trattamento dei rifiuti pericolosi. Con valori di inquinamento 700 volte superiori ai limiti di legge, è stata accertata l’alterazione della fonte Acquino, collegata per anni all’acquedotto che rifornisce tutta San Marino. Clicca qui per info e interpellanza su Fasea
CARTIERA CIACCI (Acquaviva): ha enormi benefici nell’utilizzo delle risorse, i cui costi si ripercuotono sulla comunità.
Per il gas metano gode dell’importazione diretta (senza passare per l’AASS) dal 2012. Paga solamente il vettoriamento, cioè il servizio di trasporto del gas , ma non le tariffe di fornitura che tutte le altre aziende pagano con cifre che vanno dallo 0,43€ allo 0,55€ al metro cubo. Invece la Cartiera Ciacci ha una tariffa di vettoriamento di soli € 0,015 Sm3 a seguito del clamoroso ritardo dell’emanazione del Decreto apposito da parte del governo, che ha causato importanti mancati versamenti allo Stato.
Il tutto a fronte di consumi spropositati: si parla di 9,5 milioni di metri cubi di gas all’anno, che hanno procurato per il 2012 una mancata fatturazione all’AASS di circa 3 milioni di euro e una riduzione del margine lordo di quasi 300.000 euro. Eppure è l’AASS (coi soldi nostri) che continua a farsi carico dei costi di misura, trasporto e manutenzione degli impianti!
L’unica altra azienda che ha fatto richiesta per importare direttamente il gas è la Ceramica Faetano S.p.A.
Per l’acqua la Cartiera gode di una specifica Convenzione, mai pubblicata, per approvvigionarsi direttamente dal fiume Marecchia. L’enorme quantità di acqua (si parla di 20 litri al secondo) usata per scopi produttivi, dal 1996 viene immessa – su autorizzazione del CTA (Commissione per la Tutela Ambientale, formata da 4 Segretari di Stato e 4 tecnici tutti di nomina politica) – nella rete fognaria e inviata ai depuratori di Hera, la multi utility alla quale San Marino paga oneri di depurazione basati sulla quantità e sulla qualità delle acque.
Ma l’autorizzazione rilasciata dal CTA aveva una prescrizione: l’obbligo di installare impianti che valutassero la quantità (misuratore di portata) e la qualità (campionamento automatico). Questi obblighi sono stati poi ribaditi anche dal Decreto n.25/2004, che ha previsto anche una tassazione sui reflui, e ancora dal Decreto 44/2012. Ma come può essere tassata la Cartiera Ciacci dal momento che gli impianti di misurazione non li ha mai installati?
La legge c’è ma non viene applicata: la depurazione è pagata dalla collettività, assieme alla sanzione di 30.000€ che paghiamo ad Hera a causa di valori di inquinamento elevati…e nel frattempo lo Stato rinuncia ad incassare altri 400.000 euro. Ma oltre al danno la beffa: è di nuovo l’AASS che, rifiutando di pubblicare le Convenzioni e i contratti, non disdegna di prendersi ancora in carico (coi soldi pubblici) i costi delle analisi delle acque private: 1.500 euro ogni analisi pagati, tanto per cambiare, a laboratori privati reclutati senza bandi di concorso!
LAVANDERIA SAMMARINESE (Acquaviva): quest’azienda non è messa meglio delle altre, visto che non ha neanche l’autorizzazione di scarico e quindi immette acqua nelle tubature in modo del tutto abusivo. Lavanderia Sammarinese viene fatta operare attraverso il rilascio di licenza provvisoria con ultima proroga al 31 dicembre 2014, nonostante il parere negativo del Dipartimento Prevenzione. Il Congresso di Stato dispone a febbraio 2014 la concessione in uso alla società di un’area di 90 mq per la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque reflue. Nella Delibera si usa un tono perentorio: se entro luglio l’impianto non viene realizzato decade la proroga e pure la concessione! Secondo voi l’impianto è stato fatto? Lo abbiamo chiesto tramite interpellanza al Segretario di Stato Teodoro Lonfernini il quale, a ottobre, ci ha risposto che “è in fase istruttoria la richiesta di autorizzazione con l’installazione di un impianto di trattamento”. Quindi l’impianto non è stato fatto. Secondo voi la concessione e la proroga sono decadute?
SAN MARINO ADVENTURES SpA: un altro esempio di cattiva gestione dei terreni e di incapacità, da parte dello Stato, di far rispettare le regole ed effettuare controlli, riguarda il parco avventura sito a Montecerreto. Dal 2007 esiste una convenzione tra il Congresso di Stato e la San Marino Adventures alla quale vengono concessi 5.900 mq di parco ad un canone di affitto annuale di € 6.700. La Convenzione prevede per la società il rispetto di una serie di obblighi per i quali però la San Marino Adventures risulta inadempiente.
Tra i punti non rispettati della Convenzione:
– affitto non pagato dal 2012
– fidejussione bancaria a favore dello Stato non depositata presso l’UGRAA (l’ultimo deposito effettuato era di 60mila euro ed aveva validità fino al 31/12/2008)
– copie delle polizze assicurative non risultano depositate all’Avvocatura (le copie depositate finora coprivano solo fino al 31/12/2008)
– mancata nomina delle figure incaricate alla sicurezza sul lavoro
– attività di softair e ponylandia non autorizzate dalla Convenzione
– mancata realizzazione del servizio navetta a favore di un parcheggio privo di adeguata destinazione urbanistica.
Queste informazioni ci sono state fornite dalla Segreteria di Stato al Territorio a settembre 2014, in risposta ad una nostra interpellanza (disponibile sul ns sito www.movimentorete.org).
Ci pare proprio che il Congresso non abbia le mani libere e preferisca sacrificare l’intera cittadinanza pur di non affrontare situazioni evidentemente sfuggite di mano. Lo dimostra il fatto che vi è la piena consapevolezza che né le Convenzioni stipulate né la legge vengano rispettate, ma non si intende adottare alcuna azione che ristabilisca le responsabilità e ripaghi dei danni alla collettività.
Durante l’ultima finanziaria RETE ha proposto un emendamento (art. 22 bis) affinché le aziende energivore (incluse quelle di cui sopra) si mettessero in regola con le leggi vigenti per il controllo dei reflui e pagassero le relative tasse. Ciò avrebbe permesso un risparmio di 442.000 euro per lo Stato. Secondo voi la nostra proposta è stata accolta? Naturalmente no.
Nota – i dati contenuti sono stati reperiti da documenti pubblici: Delibere del Congresso di Stato, Delibere dell’Autorità per l’Energia, Decreti, o da risposte a interpellanze effettuate nel 2011 e nel 2014. Convenzioni, analisi e contratti sono stati richiesti in copia alla Segreteria con delega all’AASS da RETE, ma non sono stati consegnati né resi pubblici da parte dell’Azienda. Sarà nostro impegno andare direttamente all’Azienda per visionarli e continuare a richiederne la pubblicazione.
Articolo tratto dal mensile di RETE "C'era una Svolta" n. 1 /2015
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E.
Probabilmente questa domanda non se la pone il Congresso di Stato quando, forte di un potere decisionale totalmente discrezionale che ha creato e continua a creare tanti danni a San Marino, concede ad alcune aziende condizioni privilegiate, in nome di un fantomatico sviluppo. Convenzioni, defiscalizzazioni ed esenzioni per l’utilizzo di beni pubblici e risorse (terreni, acqua, energia, smaltimento dei rifiuti). E i controlli? Inesistenti o inefficaci.
Ci si aspetterebbe che, conseguentemente alla parola “sviluppo”, questi privilegi si traducessero in ricadute positive per il paese: buone condizioni per i lavoratori, rinnovamento dei processi produttivi, maggiore efficienza per una competitività sempre meno dipendente dagli aiuti statali, riduzione degli impatti ambientali. In una parola: innovazione.
Invece a San Marino l’aiuto statale si è tramutato in clientelismo, in speculazione alle spalle della comunità pur di mantenere privilegi illogici e deleteri per il paese. Le conseguenze peggiori, oltre a quelle economiche e ambientali, sono l’abbattimento degli elementi determinanti per l’attrattività di San Marino: disgregazione dell’identità territoriale, condizioni di incertezza per le aziende serie che si barcamenano tra l’inconsistenza delle pratiche e delle regole (valide solo per alcuni) e i capricci di decisori pubblici incapaci di azioni di carattere strategico e lungimirante, fuga delle competenze interne.
Vediamo alcune di queste aziende:
FASEA (Fiorentino): azienda parte di un intricato puzzle societario che nasconde i beneficiari reali, ma che riconduce a gruppi criminali finalizzati a gravi reati ambientali. La ditta, attualmente sotto processo con l’accusa di attentato alla salute pubblica, è stata sottoposta ad indagini per possibili violazioni sul trattamento dei rifiuti pericolosi. Con valori di inquinamento 700 volte superiori ai limiti di legge, è stata accertata l’alterazione della fonte Acquino, collegata per anni all’acquedotto che rifornisce tutta San Marino. Clicca qui per info e interpellanza su Fasea
CARTIERA CIACCI (Acquaviva): ha enormi benefici nell’utilizzo delle risorse, i cui costi si ripercuotono sulla comunità.
Per il gas metano gode dell’importazione diretta (senza passare per l’AASS) dal 2012. Paga solamente il vettoriamento, cioè il servizio di trasporto del gas , ma non le tariffe di fornitura che tutte le altre aziende pagano con cifre che vanno dallo 0,43€ allo 0,55€ al metro cubo. Invece la Cartiera Ciacci ha una tariffa di vettoriamento di soli € 0,015 Sm3 a seguito del clamoroso ritardo dell’emanazione del Decreto apposito da parte del governo, che ha causato importanti mancati versamenti allo Stato.
Il tutto a fronte di consumi spropositati: si parla di 9,5 milioni di metri cubi di gas all’anno, che hanno procurato per il 2012 una mancata fatturazione all’AASS di circa 3 milioni di euro e una riduzione del margine lordo di quasi 300.000 euro. Eppure è l’AASS (coi soldi nostri) che continua a farsi carico dei costi di misura, trasporto e manutenzione degli impianti!
L’unica altra azienda che ha fatto richiesta per importare direttamente il gas è la Ceramica Faetano S.p.A.
Per l’acqua la Cartiera gode di una specifica Convenzione, mai pubblicata, per approvvigionarsi direttamente dal fiume Marecchia. L’enorme quantità di acqua (si parla di 20 litri al secondo) usata per scopi produttivi, dal 1996 viene immessa – su autorizzazione del CTA (Commissione per la Tutela Ambientale, formata da 4 Segretari di Stato e 4 tecnici tutti di nomina politica) – nella rete fognaria e inviata ai depuratori di Hera, la multi utility alla quale San Marino paga oneri di depurazione basati sulla quantità e sulla qualità delle acque.
Ma l’autorizzazione rilasciata dal CTA aveva una prescrizione: l’obbligo di installare impianti che valutassero la quantità (misuratore di portata) e la qualità (campionamento automatico). Questi obblighi sono stati poi ribaditi anche dal Decreto n.25/2004, che ha previsto anche una tassazione sui reflui, e ancora dal Decreto 44/2012. Ma come può essere tassata la Cartiera Ciacci dal momento che gli impianti di misurazione non li ha mai installati?
La legge c’è ma non viene applicata: la depurazione è pagata dalla collettività, assieme alla sanzione di 30.000€ che paghiamo ad Hera a causa di valori di inquinamento elevati…e nel frattempo lo Stato rinuncia ad incassare altri 400.000 euro. Ma oltre al danno la beffa: è di nuovo l’AASS che, rifiutando di pubblicare le Convenzioni e i contratti, non disdegna di prendersi ancora in carico (coi soldi pubblici) i costi delle analisi delle acque private: 1.500 euro ogni analisi pagati, tanto per cambiare, a laboratori privati reclutati senza bandi di concorso!
LAVANDERIA SAMMARINESE (Acquaviva): quest’azienda non è messa meglio delle altre, visto che non ha neanche l’autorizzazione di scarico e quindi immette acqua nelle tubature in modo del tutto abusivo. Lavanderia Sammarinese viene fatta operare attraverso il rilascio di licenza provvisoria con ultima proroga al 31 dicembre 2014, nonostante il parere negativo del Dipartimento Prevenzione. Il Congresso di Stato dispone a febbraio 2014 la concessione in uso alla società di un’area di 90 mq per la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque reflue. Nella Delibera si usa un tono perentorio: se entro luglio l’impianto non viene realizzato decade la proroga e pure la concessione! Secondo voi l’impianto è stato fatto? Lo abbiamo chiesto tramite interpellanza al Segretario di Stato Teodoro Lonfernini il quale, a ottobre, ci ha risposto che “è in fase istruttoria la richiesta di autorizzazione con l’installazione di un impianto di trattamento”. Quindi l’impianto non è stato fatto. Secondo voi la concessione e la proroga sono decadute?
SAN MARINO ADVENTURES SpA: un altro esempio di cattiva gestione dei terreni e di incapacità, da parte dello Stato, di far rispettare le regole ed effettuare controlli, riguarda il parco avventura sito a Montecerreto. Dal 2007 esiste una convenzione tra il Congresso di Stato e la San Marino Adventures alla quale vengono concessi 5.900 mq di parco ad un canone di affitto annuale di € 6.700. La Convenzione prevede per la società il rispetto di una serie di obblighi per i quali però la San Marino Adventures risulta inadempiente.
Tra i punti non rispettati della Convenzione:
– affitto non pagato dal 2012
– fidejussione bancaria a favore dello Stato non depositata presso l’UGRAA (l’ultimo deposito effettuato era di 60mila euro ed aveva validità fino al 31/12/2008)
– copie delle polizze assicurative non risultano depositate all’Avvocatura (le copie depositate finora coprivano solo fino al 31/12/2008)
– mancata nomina delle figure incaricate alla sicurezza sul lavoro
– attività di softair e ponylandia non autorizzate dalla Convenzione
– mancata realizzazione del servizio navetta a favore di un parcheggio privo di adeguata destinazione urbanistica.
Queste informazioni ci sono state fornite dalla Segreteria di Stato al Territorio a settembre 2014, in risposta ad una nostra interpellanza (disponibile sul ns sito www.movimentorete.org).
Ci pare proprio che il Congresso non abbia le mani libere e preferisca sacrificare l’intera cittadinanza pur di non affrontare situazioni evidentemente sfuggite di mano. Lo dimostra il fatto che vi è la piena consapevolezza che né le Convenzioni stipulate né la legge vengano rispettate, ma non si intende adottare alcuna azione che ristabilisca le responsabilità e ripaghi dei danni alla collettività.
Durante l’ultima finanziaria RETE ha proposto un emendamento (art. 22 bis) affinché le aziende energivore (incluse quelle di cui sopra) si mettessero in regola con le leggi vigenti per il controllo dei reflui e pagassero le relative tasse. Ciò avrebbe permesso un risparmio di 442.000 euro per lo Stato. Secondo voi la nostra proposta è stata accolta? Naturalmente no.
Nota – i dati contenuti sono stati reperiti da documenti pubblici: Delibere del Congresso di Stato, Delibere dell’Autorità per l’Energia, Decreti, o da risposte a interpellanze effettuate nel 2011 e nel 2014. Convenzioni, analisi e contratti sono stati richiesti in copia alla Segreteria con delega all’AASS da RETE, ma non sono stati consegnati né resi pubblici da parte dell’Azienda. Sarà nostro impegno andare direttamente all’Azienda per visionarli e continuare a richiederne la pubblicazione.
Articolo tratto dal mensile di RETE "C'era una Svolta" n. 1 /2015
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E.
Riproduzione riservata ©