Rete e il neonato “Movimento Democratico San Marino Insieme” uniscono le voci e gridano no alla procedura d'urgenza per il progetto di legge sulla protezione degli investimenti. “Infligge un colpo ferale alla sovranità dello Stato – accusano – e svende il potere legislativo del Consiglio”.
Federico Pedini Amati si stupisce che dall'opposizione nessuno si indigni e, riferendosi alla maggioranza: “per questa cosa c'è chi fino a qualche anno fa avrebbe gridato allo scandalo”.
Per Elena Tonnini si dà all'investitore carta bianca per vent'anni e neanche questo – dice - basterà. Poi mette in luce la disparità di trattamento, “le regole – afferma – devono valere per tutti”.
“Il Congresso – spiega Luca Lazzari - si trasforma in comitato d'affari e lo fa per legge. Ciò che supera i sette milioni – la soglia minima di un investimento - diventa di pubblica utilità, quindi può esserlo anche un inceneritore o una discarica”. La preoccupazione è per chi verrà, perché potrà dettare l'agenda politica per 20 anni. Massimo Valentini colpisce duro: “è una classe politica dei post Cappuccini – tuona- senza cultura di Governo, che sta svendendo la Repubblica per 30 denari”. Rincara la dose Roberto Ciavatta: “questa legge suona come atto finale, è un atto fascista. Se dovesse esserci default – avverte – sarà sangue ma lo Stato dovrà continuare a pagare gli interessi dei crediti agevolati per un polo del lusso in mezzo ad un paese che muore”. Tutti in Consiglio vedono i pericoli – dichiarano - ma nella spirale di ricatti incrociati chi si oppone rischia di combattere da solo.
GUARDA L'INTERVISTA - Federico Pedini Amati contro la legge sulla protezione degli investimenti
MF
Federico Pedini Amati si stupisce che dall'opposizione nessuno si indigni e, riferendosi alla maggioranza: “per questa cosa c'è chi fino a qualche anno fa avrebbe gridato allo scandalo”.
Per Elena Tonnini si dà all'investitore carta bianca per vent'anni e neanche questo – dice - basterà. Poi mette in luce la disparità di trattamento, “le regole – afferma – devono valere per tutti”.
“Il Congresso – spiega Luca Lazzari - si trasforma in comitato d'affari e lo fa per legge. Ciò che supera i sette milioni – la soglia minima di un investimento - diventa di pubblica utilità, quindi può esserlo anche un inceneritore o una discarica”. La preoccupazione è per chi verrà, perché potrà dettare l'agenda politica per 20 anni. Massimo Valentini colpisce duro: “è una classe politica dei post Cappuccini – tuona- senza cultura di Governo, che sta svendendo la Repubblica per 30 denari”. Rincara la dose Roberto Ciavatta: “questa legge suona come atto finale, è un atto fascista. Se dovesse esserci default – avverte – sarà sangue ma lo Stato dovrà continuare a pagare gli interessi dei crediti agevolati per un polo del lusso in mezzo ad un paese che muore”. Tutti in Consiglio vedono i pericoli – dichiarano - ma nella spirale di ricatti incrociati chi si oppone rischia di combattere da solo.
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