La diffusione di immagini sessualmente esplicite senza il consenso della persona ritratta diventa un reato specifico anche a San Marino. Nel codice penale sarà l'articolo 177 quinques. Il “Revenge Porn” è una pratica deplorevole che è progressivamente aumentata attraverso internet e i social e d'ora in poi a San Marino chi si macchia di questo reato rischia da sei mesi a due anni, che possono arrivare a sei se a commetterlo è l'ex oppure se la vittima è in stato di gravidanza o in condizioni di inferiorità fisica o psichica. Circostanza, quest'ultima, che tra l'altro integra la procedibilità d'ufficio.
Oltre alla prigionia prevista una multa che può oscillare da un minimo di 2000 euro ad un massimo di 15mila. E' incolpabile non solo chi per primo diffonde le immagini, ma anche chi le riceve e a sua volta le propaga. A presentare il progetto di legge, approvato all'unanimità, due giovani consiglieri del Pdcs. “Siamo partiti dal presupposto– dichiara Alice Mina – che il fenomeno del revenge porn è una tematica che ha una dirompenza enorme, soprattutto nel contesto attuale di un utilizzo costante dei social network. La legislazione sammarinese aveva un vuoto normativo. Noi abbiamo inteso colmare quel vuoto introducendo questa nuova fattispecie di reato”. Oltre alla nuova legge approvato in aula con voto unanime un ordine del giorno collegato: “Lo abbiamo condiviso – precisa Lorenzo Bugli – con tutte le forze politiche per dare un mandato forte alle Segreterie Cultura, Famiglia e Sanità, affinché intercedano con la scuole per avviare una campagna anche grazie all'informazione, con giornali e telegiornali che sensibilizzeranno su questo argomento”