Repubblica Futura, anche alla luce delle recenti dichiarazioni dei vertici di SSD, torna sulla vicenda Cis ricordando di aver sostenuto più volte, con l’assenso degli alleati di allora, che l’ipotesi cessione fosse quella più risolutiva ed indolore per risparmiatori, dipendenti e casse dello Stato. La cessione – ribadisce - non avrebbe comportato alcun vantaggio per la precedente proprietà e governance della banca, dato che sarebbe stata obbligatoriamente a zero. Chiarisce poi di aver dato piena disponibilità ad inserire, nel testo normativo che consentisse la cessione, un articolo che permettesse alla Vigilanza di Banca Centrale di portare avanti azioni di responsabilità. "La strada della cessione – scrive - non è mai stata presa in considerazione con serietà, così oggi ci troviamo con una legge ampiamente stroncata dall'FMI e con varie centinaia di milioni di euro ad appesantire il bilancio dello Stato". In risposta, poi, a chi riconosce a "qualche Segretario di Stato il merito di aver difeso la Banca Centrale dagli attacchi", Repubblica Futura si chiede dove fosse la vigilanza mentre si creava il dissesto di Banca Cis, ricordando che Via del Voltone ha continuato ad elargirle finanziamenti. Si domanda, poi, che fine faranno i dipendenti del CIS e l’enorme credito di imposta detenuto dall'istituto. Per ristabilire la verità propone infine di pubblicare i verbali dei Comitato di Credito e Risparmio.
RF torna sul Cis: "la cessione soluzione più indolore ma mai presa in considerazione"
16 ott 2019
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