L’obiettivo dei sei giudici è garantire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, in una fase delicata come l’attuale. La richiesta è stata presentata ufficialmente alla Reggenza. Nel frattempo il Commissario della Legge Vittorio Ceccarini ha chiarito gli aspetti tecnici del suo provvedimento. “Un giudice deve parlare solo attraverso i suoi atti – ha premesso – quindi non sono qui per giustificarmi, o per entrare nel merito delle accuse che mi sono state mosse”. Riguardo il procedimento aperto contro il collega Alberto Buriani, il giudice Ceccarini ha sollevato dinanzi al Collegio dei Garanti questioni di non manifesta infondatezza, ritenendo che a San Marino non vi sia un organo speciale, o dedicato, che possa giudicare un giudice quando questi è parte indagata o lesa. “Chiedo ai Garanti se effettivamente esista un vuoto legislativo in questa materia – chiarisce – dunque nessuno si è spogliato del cosiddetto caso patente. Qualsiasi risposta riceverò dai Garanti, per me sarà vincolante e se mi diranno che posso giudicare giudicherò”. Per quanto riguarda l’accorpamento del caso patente e del caso Buriani, Ceccarini spiega che “tra i due c’è rapporto di pregiudizialità logica. La prova rilevante acquisita nel primo caso sarebbe stata raggiunta tramite un reato. Per questo c’è stretta connessione oggettiva tra i due procedimenti”. Infine sulla tempistica, Ceccarini rivela di aver ricevuto i fascicoli il primo luglio, di averli riuniti il 6, e di aver preparato l’atto il 15. L’eccezione è stata notificata in Cancelleria il 19 luglio, quindi trasmessa alle parti. “E un giudice non è tenuto – conclude – a notificare il fatto di aver accorpato i procedimenti, mentre l’eccezione di costituzionalità soggiace a un regime di pubblicità, tant’è che le eccezioni dovranno essere pubblicate sul bollettino ufficiale”.
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