Si è trattato del “primo Congresso” della storia di DEMOS, dichiarano con orgoglio i membri del Coordinamento; espressa “grande soddisfazione” per la partecipazione all'iniziativa. Che aveva innanzitutto un obiettivo: far luce sulle cause strutturali di un fenomeno dei nostri tempi, ovvero la percezione di un progressivo scollamento tra cittadinanza e politica. Dopo il benvenuto della Presidente Grazia Zafferani, allora, si sono succedute al microfono persone impegnate nel sociale: Orietta Orlandoni Ceccoli, Giovanni Giardi; la psicologa Elisabetta Boffa, con un focus sui temi del disagio giovanile e delle dipendenze.
E poi la Presidente di Salute Attiva Monica Giuliani, gli imprenditori Laura Alessi e Luciano Zanotti. Storie, le loro, di sacrifici e successo – è stato sottolineato -; successo tuttavia che “troppo spesso non è valorizzato da chi governa”, osserva Demos. Che pone l'accento sulla necessità di ascoltare gli input provenienti dalla società civile; come base metodologica di una “buona politica”. In sala anche rappresentanti di varie forze presenti in Consiglio, per i saluti istituzionali di prammatica; hanno “riconosciuto nel Movimento un interlocutore attento e coerente”, rimarcano i vertici di Demos.
Che rivendicano la propria posizione per così dire “controcorrente” sulle modalità del percorso di integrazione con Bruxelles; ribadendo sui social come la proposta di indire un referendum sia “sempre valida”. L'Europa insomma è stato l'altro tema forte della serata. Fra gli interventi quello dello storico e saggista Paolo Borgognone; che ha illustrato quelle che sono a suo avviso le dinamiche di relazione dell'Italia e dell'Unione Europea con NATO e Stati Uniti. Sconsigliato, dal relatore – e anche dall'analista politico Davide Rossi -, il perfezionamento dell'Accordo di Associazione. A chiudere il convegno il Coordinatore di DEMOS Carlo Boffa.