“Chi chiede il ritiro della riforma tributaria è perché non vuole che sia fatta e intende mettere in difficoltà la maggioranza”. Lo ribadisce il segretario della dc Marco Gatti che aggiunge: “noi riteniamo che il provvedimento debba andare in porto. Legittimamente si possono avere opinioni diverse, ma quando gli obiettivi sono comuni un punto di incontro si può trovare”. Così Patto e Governo hanno deciso di incontrare il sindacato per riprendere rapidamente il confronto e verificare se ci sono i margini per dialogare. La maggioranza sta prendendo in esame tutte le problematiche collegate alla riforma, insieme ai problemi sollevati dal sindacato e a quelli emersi in commissione finanze. Il punto veramente comune, sottolinea Gatti, è nella preoccupazione che gli strumenti previsti dalla riforma possano portare all’effettiva emersione del reddito e che i sistemi di controllo previsti siano funzionanti. Così il Patto ha chiesto al Segretario alle finanze di valutare come andare in questa direzione, garantendo una base imponibile equa. E il governo sta mettendo mano alle proposte da presentare al sindacato entro questa settimana. Tecnicamente la riforma non si può modificare, ma si possono prevedere interventi successivi alla sua approvazione. Il nostro obiettivo, sottolinea il segretario della dc, è concertare l’intervento, senza distinguere tra lavoratori buoni e cattivi ma facendo emergere i redditi di tutti. Ci possono essere legittimi dubbi del sindacato sull’ efficacia degli interventi previsti quindi, conclude, va data garanzia di una base imponibile certa mentre diventano operativi gli strumenti introdotti per l’accertamento dei redditi, insieme a modifiche che porteranno ad avere una base imponibile maggiore.
Sonia Tura
Sonia Tura
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