La Coalizione Riforme e Libertà torna a mettere l’accento sulla necessità di riformare il catasto e lo fa alla vigilia della presentazione in prima lettura della legge quadro che porta la firma dei gruppi di cui è composta: PSD, Sinistra Unita e Democratici di Centro. La proposta legislativa aveva visto già avviato il proprio iter parlamentare nell’aprile del 2008, ma la fine anticipata della legislatura l’ha fatta decadere e oggi, nel ruolo di opposizione, tornano a presentarla. E’ una riforma che ritengono non solo necessaria, ma irrimandabile. L’ultima legge sul catasto risale al 1949 e da allora, in 60 anni, di cose sul territorio ne sono cambiate. Il testo in vigore, ad esempio, non prevedeva i centri commerciali o direzionali, gli uffici, considerava di lusso abitazioni oggi ordinarie; tutelava stalle e poderi ma non teneva nella debita considerazione la differenza fra i terreni agricoli e quelli edificabili. Insomma il quadro in cui ci si muove è radicalmente modificato e ci si deve adeguare. Ma la scelta – spiegano i rappresentanti della coalizione – non è solo tecnica. Forti le implicazioni politiche – affermano – dal momento che anche nel Governo precedente c’erano forti resistenze. “Siamo curiosi di verificare – sostengono – come si comporterà la maggioranza, dal momento che nel programma del Patto per San Marino non è indicato, questo intervento, fra le priorità”. La proposta è quella di un nuovo catasto, più agile e funzionale, con regole che assicurino la trasparenza e la tutela, oltre che il controllo, del territorio.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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