Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è dimesso, le agenzie di stampa hanno battuto la notizia alle 19.30.
Era diventato insostenibile il pressing del suo stesso partito, il Pd, che premeva per l'addio. E' stata una giornata intensa in Campidoglio, tra proteste di piazza, cori da stadio, ultimatum, e incontri tra i consiglieri e gli assessori del Pd e Matteo Orfini, il commissario del Partito Democratico romano, per decidere il da farsi.
Tre assessori in giornata si erano già dimessi: il vice sindaco Marco Causi, Stefano Esposito e Luigina Di Liegro.
Ed ora l'addio anche di Marino, che nelle ultime settimane è stato sottoposto ad un vero e proprio assedio mediatico. Prima il Papa che lo ha trattato come un imbucato durante il suo viaggio a Philadelphia, ora la goccia delle spese istituzionali con la carta di credito del Comune, a quanto pare non spese di rappresentanza come lui avrebbe detto. Si è calcolato che sarebbero poco più di una ventina gli euro al giorno spesi in due anni da Marino. Le varie testate giornalistiche però si sono date un gran da fare per smentire il Sindaco, andando a cercare i protagonisti delle cene, o addirittura i ristoratori, che lo hanno sbugiardato. Marino aveva detto di voler restituite alla città i soldi, ma senza spiegare perché. Qualcuno ha anche pensato che abbia pestato più di un piede, a partire dal registro sulle unioni civili, fino a “Mafia Capitale” iniziata proprio con le sue denunce alla Guardia di Finanza, e che per questo sia stato scaricato. Si vedrà.
Per il dopo, si fa il nome del prefetto Gabrielli, dello stesso Matteo Orfini ma anche di Roberto Giachetti, attuale vice presidente della Camera dei Deputati.
Francesca Biliotti
Era diventato insostenibile il pressing del suo stesso partito, il Pd, che premeva per l'addio. E' stata una giornata intensa in Campidoglio, tra proteste di piazza, cori da stadio, ultimatum, e incontri tra i consiglieri e gli assessori del Pd e Matteo Orfini, il commissario del Partito Democratico romano, per decidere il da farsi.
Tre assessori in giornata si erano già dimessi: il vice sindaco Marco Causi, Stefano Esposito e Luigina Di Liegro.
Ed ora l'addio anche di Marino, che nelle ultime settimane è stato sottoposto ad un vero e proprio assedio mediatico. Prima il Papa che lo ha trattato come un imbucato durante il suo viaggio a Philadelphia, ora la goccia delle spese istituzionali con la carta di credito del Comune, a quanto pare non spese di rappresentanza come lui avrebbe detto. Si è calcolato che sarebbero poco più di una ventina gli euro al giorno spesi in due anni da Marino. Le varie testate giornalistiche però si sono date un gran da fare per smentire il Sindaco, andando a cercare i protagonisti delle cene, o addirittura i ristoratori, che lo hanno sbugiardato. Marino aveva detto di voler restituite alla città i soldi, ma senza spiegare perché. Qualcuno ha anche pensato che abbia pestato più di un piede, a partire dal registro sulle unioni civili, fino a “Mafia Capitale” iniziata proprio con le sue denunce alla Guardia di Finanza, e che per questo sia stato scaricato. Si vedrà.
Per il dopo, si fa il nome del prefetto Gabrielli, dello stesso Matteo Orfini ma anche di Roberto Giachetti, attuale vice presidente della Camera dei Deputati.
Francesca Biliotti
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