Claudio Podeschi, che con largo anticipo aveva profetizzato la scelta della Cogetech quale partner privato dello stato nella società che subentrerà alla San Marino giochi nella conduzione della sala bingo di Rovereta, nell’incontro pubblico sul tema, tenuto ieri sera dai partiti di opposizione a Borgo Maggiore, ha reso note altre informazioni sull’azienda italiana.
Podeschi, documenti alla mano, ha sostenuto che la Cogetech ha tutti gli indicatori economici, patrimoniali e finanziari in rosso con tendenza al peggioramento. Non disporrebbe neppure – secondo le informazioni di Podeschi – di una sede vera e propria, avrebbe debiti anche con il fisco italiano e conterebbe solo su 31 dipendenti, quando la sammarinese san marino giochi ne ha 94.
Tutte notizie a sostegno della tesi che la società scelta dal Governo non avrebbe ne le carte in regola, ne buone credenziali e prospettive.
Per i partiti di minoranza non c’è alcuna discontinuità, nel connubio politica-affari, tra questo governo e quello precedente. Grande la delusione, soprattutto per quelle forze che in passato, dall’opposizione, erano state in prima fila nel puntare il dito verso la cosiddetta questione morale.
E in attesa del pronunciamento del collegio garante sul ricorso, presentato da 24 consilieri d’opposizione, sui decreti legge presentati dal governo in materia di giochi, i partiti di minoranza valutano anche l’eventuale utilizzo dello strumento referendario per contrastare le scelte del governo.
La battaglia sui giochi, che da anni ormai divide la politica sammarinese, insomma, è destinata a continuare ancora a lungo.
Podeschi, documenti alla mano, ha sostenuto che la Cogetech ha tutti gli indicatori economici, patrimoniali e finanziari in rosso con tendenza al peggioramento. Non disporrebbe neppure – secondo le informazioni di Podeschi – di una sede vera e propria, avrebbe debiti anche con il fisco italiano e conterebbe solo su 31 dipendenti, quando la sammarinese san marino giochi ne ha 94.
Tutte notizie a sostegno della tesi che la società scelta dal Governo non avrebbe ne le carte in regola, ne buone credenziali e prospettive.
Per i partiti di minoranza non c’è alcuna discontinuità, nel connubio politica-affari, tra questo governo e quello precedente. Grande la delusione, soprattutto per quelle forze che in passato, dall’opposizione, erano state in prima fila nel puntare il dito verso la cosiddetta questione morale.
E in attesa del pronunciamento del collegio garante sul ricorso, presentato da 24 consilieri d’opposizione, sui decreti legge presentati dal governo in materia di giochi, i partiti di minoranza valutano anche l’eventuale utilizzo dello strumento referendario per contrastare le scelte del governo.
La battaglia sui giochi, che da anni ormai divide la politica sammarinese, insomma, è destinata a continuare ancora a lungo.
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