A Palazzo Valloni il primo discorso dei Capitani Reggenti:
"La Reggenza è profondamente grata a Sua Eccellenza Monsignor Adriano Bernardini, Decano del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato in Repubblica, per l’alto messaggio augurale appena pronunciato, che ben esprime i valori condivisi per la pace tra i popoli e per il progresso delle Nazioni.
Le espressioni richiamate nel Suo monito per la pace, trovano nella Suprema Magistratura e nel popolo sammarinese un terreno di condivisione piena; ci spronano e ci incoraggiano nel percorso, presente e futuro, che San Marino ha intrapreso, forte di un patrimonio di valori non negoziabili, che sono parte integrante della sua stessa forma costituzionale e che vivono nel suo popolo.
La Reggenza accoglie l’auspicio di un “mandato di pace e operosità”, per la cui realizzazione sarà costantemente ispirata al più alto senso delle Istituzioni, garante delle regole democratiche e saldamente ancorata alla sua popolazione.
Nella solenne circostanza di questo primo adempimento ufficiale, desideriamo inoltre partecipare all’alto Plenipotenziario della Santa Sede, rinnovati sentimenti di profonda gratitudine per la più recente visita di Stato resa al Santo Padre dai Capitani Reggenti che oggi terminano il mandato; una visita che ha messo in luce la grande disponibilità del Pontefice e il suo interesse per questo Paese, per la sua storia e per la sua cultura, nonché per la particolarità delle sue Istituzioni.
Da Sua Santità anche il positivo rilievo della vicinanza esistente fra la Suprema Magistratura e la cittadinanza; un atteggiamento definito un dovere delle Istituzioni e che connota la Repubblica quale valido esempio di convivenza civile e di partecipazione democratica.
Un saluto particolare e un sentimento di viva riconoscenza è altresì indirizzato a ciascuno di Voi, Illustri Rappresentanti Diplomatici e Consolari, per l’impegno costante che profondete nel favorire e incrementare, in uno spirito di reciproca collaborazione, le relazioni fra i vostri Paesi e le Organizzazioni Internazionali che rappresentate, e l’antica Repubblica di San Marino.
La Vostra presenza oggi in questa Sala richiama l’accresciuta rete di rapporti che San Marino ha intessuto nel corso del tempo, per divenire parte integrante della comunità degli Stati, nonché partner affidabile nello sviluppo di relazioni politiche, economiche e culturali.
Nell’attuale contesto globale in costante e rapida trasformazione, caratterizzato da una crisi congiunturale che ancora frena il passo deciso verso lo sviluppo, individuare e percorrere forme nuove di cooperazione fra Stati non rappresenta soltanto un importante asset di politica estera ma - ad avviso della Reggenza - deve essere sempre più lo strumento essenziale anche di tutta la strategia internazionale della Repubblica di San Marino, in termini di coerenza, di coordinamento e di efficacia delle sue politiche.
Per queste ragioni, siamo e saremo al fianco delle Istituzioni competenti, anche nel sostenere la sfida del cambiamento che passi attraverso l’apertura a una sempre più incisiva cooperazione multilaterale;
San Marino è oggi in grado di esprimere un volto di rinnovata affidabilità e di crescente affermazione e di proporre opportunità di collaborazione alle realtà statuali maggiormente competitive sulla scena internazionale.
Grazie al deciso rinnovamento che ha pervaso l’assetto politico-istituzionale, legislativo e amministrativo, la Repubblica è ora pienamente in condizione di aprirsi a scenari economici internazionali competitivi e di offrire garanzie vantaggiose per attrarre investimenti, capace di accogliere ed esportare cultura, di sviluppare le più evolute forme di turismo sostenibile, di valorizzare le proprie eccellenze, di garantire crescita e innovazione.
È in questo spirito che, con vivo compiacimento, accogliamo oggi a San Marino il professor Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del Governo della Repubblica Italiana per l’Esposizione Universale di Milano 2015, al quale va la gratitudine più sincera per aver accolto l’invito a tenere l’Orazione Ufficiale dell’odierna Cerimonia.
Manca esattamente un mese all’apertura di uno straordinario evento di carattere universale che coinvolgerà oltre 140 Paesi, fra i quali la Repubblica di San Marino, offrendo visibilità alle tradizioni, alla creatività, alle innovazioni nel settore dell’alimentazione, in un contesto globale che pone al centro, nella presente edizione, il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
Poter oggi ospitare a San Marino colui al quale è stato conferito un così alto incarico organizzativo e di rappresentanza, suggella una volta ancora il rapporto privilegiato e di fiducia che, fin dagli esordi, la Repubblica ha assicurato all’Esposizione universale e al suo Paese ospite.
Expo 2015 rappresenta una straordinaria occasione di condivisione e di dialogo internazionale tra i cittadini, i Paesi e le Istituzioni; un palcoscenico mondiale per confrontarsi sull’utilizzo delle risorse e sulla sostenibilità ambientale, ma altresì per accendere e riavviare il motore della crescita di numerosi Paesi partecipanti.
Per affacciarsi a questa sfida è imperativo, oggi più che mai, essere interlocutori affidabili, ancorati a solide Istituzioni e capaci di porsi in continuità nel tempo con le strategie politiche ed economiche intraprese.
Con questa premessa si è determinata una vibrante attesa in Repubblica, che sta accompagnando la capillare fase organizzativa; attraverso la fusione di intenti e di disponibilità tra le Istituzioni e la società economica e produttiva, San Marino saprà imprimere - e la Reggenza esprime il fiducioso auspicio - la singolare connotazione di terra di accoglienza, nel connubio tra storia, cultura e futuro.
Il semestre che da oggi prende formale avvio si è aperto con una pagina internazionale decisamente stimolante sullo scenario europeo, ancora sulla scia di una giornata, quella del 18 marzo appena trascorso, che assume caratteri di “storicità” per la Repubblica.
Alla presenza dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, di Autorità istituzionali dell’Unione medesima, nonché dei Ministri degli Affari Esteri di San Marino, Andorra e Monaco, l’apertura ufficiale dei negoziati per uno o più accordi di associazione rappresenta una tappa fondamentale nel cammino verso una maggiore integrazione europea e formalizza un percorso già da tempo avviato con i 28 Paesi membri e i tre piccoli Stati d’Europa.
L’ineludibile esigenza di sostenere forme equilibrate e sostenibili di espansione economica, di incremento dell’occupazione e degli investimenti e di miglioramento del tenore di vita della comunità impegna la Repubblica a operare un salto di qualità politico, mediante il nuovo impulso europeista volto a creare un’integrazione di fatto, di carattere essenzialmente economico-sociale, quale premessa imprescindibile per un graduale e funzionale sviluppo dello Stato ispirato da principi liberisti.
Il progressivo inserimento nel mercato unico europeo sarà inoltre un’ulteriore leva di affermazione della sovranità statuale dell’antica Repubblica, capace di affermare le proprie istanze anche nella definizione delle politiche dell’Unione, previste nel quadro giuridico del futuro Accordo.
In questo percorso, che condurrà San Marino in un rapporto privilegiato con le Istituzioni europee e con i suoi Stati membri, un ruolo particolare per le tante ragioni che sono alla base delle relazioni plurisecolari è svolto dall’amica Nazione Italiana alla quale, per il tramite del Diplomatico accreditato, va un sentimento di rinnovata gratitudine per la vicinanza e per il sostegno concreto, già ampiamente manifestati.
Poter confidare sull’esperienza e sul ruolo che l’Italia riveste in Europa, anche nella difesa dei diritti e delle prerogative degli Stati, pone San Marino in una condizione certamente esclusiva, nella convinzione che l’interesse della piccola Repubblica nella grande Europa sarà direttamente correlato alla progressiva affermazione di questo partner privilegiato che, oltre aver fondato e costruito l’Europa unita, oggi più che mai svolge un ruolo dirimente nelle dinamiche globali dell’Unione.
All’Italia ci unisce l’attuale percorso di integrazione intrapreso dalla Repubblica, ma ci uniscono ancor più antichi legami di solida e fraterna amicizia, di fiducia e di collaborazione interamente riacquisite che, a un anno dall’uscita dalla black list fiscale italiana, sono rientrati ora a un livello di assoluta eccellenza.
Al fianco di questa pagina internazionale, assistiamo con forte preoccupazione e partecipiamo all’unanime condanna degli Stati democratici, alla minaccia terrorista di matrice estremista islamica, che non conoscendo sosta rappresenta oggi un vero e proprio nuovo nemico della civiltà.
A tal riguardo, il monito forte e severo della Reggenza a operare contro ogni forma di violenza e per la pace, a costruire una convivenza civile in cui le ragioni del dialogo fra i popoli nelle differenti culture religiose prevalgano su quelle dell’odio.
Nessuna religione giustifica le barbarie e l’uccisione di innocenti: per questo San Marino, al fianco della comunità degli Stati che si riconosce nei principi del diritto internazionale e umanitario e che lotta per combattere ed estirpare la piaga del terrorismo, è seriamente impegnato nell’offrire il proprio contributo, forte dei suoi valori di libertà e di difesa dei diritti dell’uomo.
A livello multilaterale, la Repubblica sostiene in ogni sede l’adozione di misure urgenti che, in un quadro di legalità internazionale, possano essere adottate, in primis sotto l’egida delle Nazioni Unite, ed è altrettanto convinta che la ferma condanna di ogni forma di terrorismo internazionale e di criminalità organizzata passi attraverso l’adesione agli strumenti internazionali vigenti, che consentano una concreta mobilitazione globale di contrasto verso gli atti in palese violazione dei diritti umani fondamentali.
C’è stato ed è tuttora in corso un lavoro sensibile di adozione dei parametri internazionali in materia, anche su spinta delle maggiori Organizzazioni multilaterali, che ha potenziato la legislazione interna vigente e rafforzato efficacemente la cooperazione internazionale, anche attraverso lo scambio di informazioni, l’affermazione dei principi di trasparenza e la lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale.
La Reggenza reputa prioritaria l’azione politica di rafforzamento della legalità e della sicurezza per le numerose ragioni che, se da un lato riconoscono a San Marino lo status di Paese virtuoso e collaborativo, dall’altro accrescono il sentimento di fiducia nei suoi cittadini che, mai come ora, nutrono aspettative legittime di ordine, di trasparenza e di sicurezza nazionale, nel pieno recupero di riferimenti politici e istituzionali.
In questo spirito, la Reggenza è convinta che l’effettivo rilancio della rinnovata immagine della Repubblica passi inevitabilmente attraverso l’affermazione di un dialogo permanente con l’intera società e a tal riguardo si adopererà per assicurare un maggior riavvicinamento tra cittadini e Stato, attraverso un riconoscimento della dignità degli uni e della saggia e ben misurata autorità dell’altro.
Abbiamo a cuore l’interesse della nostra Repubblica quanto la serenità dei nostri cittadini che, a buon diritto, rivendicano una fiducia piena nella politica e nelle Istituzioni; per questa ragione, che avvertiamo anche personalmente, abbiamo il dovere di garantire certezze nel presente e speranze per il futuro.
Dall’alto incarico che oggi ci accingiamo a rivestire, sosteniamo con fermezza che l’impegno politico nell’interesse del Paese è la più alta espressione di responsabilità del cittadino e, in quanto tale, non può e non deve assolutamente prescindere da quei capisaldi di rettitudine e di moralità sui quali abbiamo edificato una storia luminosa che ancor oggi ci connota e ci distingue.
Siamo certi che, nel rispetto del pluralismo dialettico degli organismi istituzionali, del potere giudiziario in primis, e con il conforto dell’azione svolta dalle rappresentanze democratiche parlamentari, anche le attuali vicende che hanno profondamente messo in discussione la solidità etica e morale dell’esercizio della funzione politica e istituzionale possano veder prevalere l’interesse della giustizia e consolidare la cultura della buona condotta.
La Reggenza affiancherà, nel proprio ruolo super partes, all’interno dell’aula parlamentare e nelle sedi istituzionali di competenza, lo svolgimento dei lavori e dei dibattiti aperti su questo tema di fondamentale importanza, richiamando quel senso di continuità che comunque ha consentito ad oggi di lavorare insieme, per trovare risposte affidabili per tutti i cittadini e per gli interlocutori esterni.
Di qui, l’invito a stare dentro le Istituzioni, a cercare nelle ragioni del dialogo, anche quando assume toni di aspra contrapposizione per le dinamiche democratiche di scontro dialettico fra forze di maggioranza e di opposizione, gli strumenti per ricucire lo strappo che certa politica ha determinato e favorire una piena riconciliazione con la cittadinanza.
Dentro e non fuori dalle Istituzioni: un monito, questo, che deve essere accolto nella sua accezione più vasta;
abbiamo bisogno di riportare la maturità dell’agire politico nelle sedi preposte, abbiamo bisogno di ritrovare un equilibrio costante tra Esecutivo e Assemblea consiliare, tra forze di maggioranza e di opposizione, che sia anche il risultato delle più recenti verifiche di sostenibilità tra le forze medesime.
Ogni rappresentante della politica, da qualunque parte esso sieda, ha il dovere di accettare le critiche, anche le più severe che gli vengono mosse, ma ha un dovere superiore di non consentire mai le offese alle nostre Istituzioni; le stesse Istituzioni che, tanto più sono rispettate, quanto più le forze politiche si richiamano, adottando i fondamentali principi di convivenza.
Una delle grandi forze di questo Paese - e la Reggenza nutre un sincero orgoglio nel ribadirlo - è stata, e verosimilmente continuerà ad esserlo, la capacità, nei momenti più difficili che hanno colpito il nostro popolo, di ritrovare al proprio interno una grandissima coesione e un forte spirito unitario di solidarietà.
Il nostro pensiero oggi è tutto rivolto ai cittadini che risentono maggiormente gli effetti di una recessione non ancora superata e che tuttora sono sottoposti a forti sacrifici e a pesanti condizioni economiche e sociali.
Alle fasce più deboli, e in particolare ai tanti giovani oggi disorientati nelle scelte e scoraggiati dalle prospettive di un futuro ancora incerto, va l’invito a cogliere in tutta la sua portata l’ampiezza di un’azione politica che mette al centro l’esigenza dello sviluppo e della crescita occupazionale.
Siamo consapevoli che il disagio perdurante in tanti lavoratori è fonte di forti preoccupazioni sociali e familiari che intaccano, talvolta, lo stesso concetto di dignità e di coscienza della propria identità: per queste ragioni, oltre a richiamare al confronto per una profonda rivisitazione del quadro normativo di riferimento in materia di previdenza e di ammortizzatori sociali, intendiamo riconoscere l’alto valore dell’azione che quotidianamente viene svolta da parte di una fitta rete di protezione e di assistenza offerta dalle associazioni di volontariato, che concorrono con le stesse Istituzioni a offrire risposte adeguate ai bisogni primari di numerose famiglie.
La Reggenza assumerà la suprema carica dello Stato per essere, in via prioritaria, al servizio di queste ragioni, e nelle proprie funzioni di massima espressione di tutela dell’interesse e dell’unita nazionale si adopererà per la piena ed effettiva salvaguardia del bene comune".
GUARDA LA PRIMA USCITA DEI CAPITANI REGGENTI INSIEME
"La Reggenza è profondamente grata a Sua Eccellenza Monsignor Adriano Bernardini, Decano del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato in Repubblica, per l’alto messaggio augurale appena pronunciato, che ben esprime i valori condivisi per la pace tra i popoli e per il progresso delle Nazioni.
Le espressioni richiamate nel Suo monito per la pace, trovano nella Suprema Magistratura e nel popolo sammarinese un terreno di condivisione piena; ci spronano e ci incoraggiano nel percorso, presente e futuro, che San Marino ha intrapreso, forte di un patrimonio di valori non negoziabili, che sono parte integrante della sua stessa forma costituzionale e che vivono nel suo popolo.
La Reggenza accoglie l’auspicio di un “mandato di pace e operosità”, per la cui realizzazione sarà costantemente ispirata al più alto senso delle Istituzioni, garante delle regole democratiche e saldamente ancorata alla sua popolazione.
Nella solenne circostanza di questo primo adempimento ufficiale, desideriamo inoltre partecipare all’alto Plenipotenziario della Santa Sede, rinnovati sentimenti di profonda gratitudine per la più recente visita di Stato resa al Santo Padre dai Capitani Reggenti che oggi terminano il mandato; una visita che ha messo in luce la grande disponibilità del Pontefice e il suo interesse per questo Paese, per la sua storia e per la sua cultura, nonché per la particolarità delle sue Istituzioni.
Da Sua Santità anche il positivo rilievo della vicinanza esistente fra la Suprema Magistratura e la cittadinanza; un atteggiamento definito un dovere delle Istituzioni e che connota la Repubblica quale valido esempio di convivenza civile e di partecipazione democratica.
Un saluto particolare e un sentimento di viva riconoscenza è altresì indirizzato a ciascuno di Voi, Illustri Rappresentanti Diplomatici e Consolari, per l’impegno costante che profondete nel favorire e incrementare, in uno spirito di reciproca collaborazione, le relazioni fra i vostri Paesi e le Organizzazioni Internazionali che rappresentate, e l’antica Repubblica di San Marino.
La Vostra presenza oggi in questa Sala richiama l’accresciuta rete di rapporti che San Marino ha intessuto nel corso del tempo, per divenire parte integrante della comunità degli Stati, nonché partner affidabile nello sviluppo di relazioni politiche, economiche e culturali.
Nell’attuale contesto globale in costante e rapida trasformazione, caratterizzato da una crisi congiunturale che ancora frena il passo deciso verso lo sviluppo, individuare e percorrere forme nuove di cooperazione fra Stati non rappresenta soltanto un importante asset di politica estera ma - ad avviso della Reggenza - deve essere sempre più lo strumento essenziale anche di tutta la strategia internazionale della Repubblica di San Marino, in termini di coerenza, di coordinamento e di efficacia delle sue politiche.
Per queste ragioni, siamo e saremo al fianco delle Istituzioni competenti, anche nel sostenere la sfida del cambiamento che passi attraverso l’apertura a una sempre più incisiva cooperazione multilaterale;
San Marino è oggi in grado di esprimere un volto di rinnovata affidabilità e di crescente affermazione e di proporre opportunità di collaborazione alle realtà statuali maggiormente competitive sulla scena internazionale.
Grazie al deciso rinnovamento che ha pervaso l’assetto politico-istituzionale, legislativo e amministrativo, la Repubblica è ora pienamente in condizione di aprirsi a scenari economici internazionali competitivi e di offrire garanzie vantaggiose per attrarre investimenti, capace di accogliere ed esportare cultura, di sviluppare le più evolute forme di turismo sostenibile, di valorizzare le proprie eccellenze, di garantire crescita e innovazione.
È in questo spirito che, con vivo compiacimento, accogliamo oggi a San Marino il professor Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del Governo della Repubblica Italiana per l’Esposizione Universale di Milano 2015, al quale va la gratitudine più sincera per aver accolto l’invito a tenere l’Orazione Ufficiale dell’odierna Cerimonia.
Manca esattamente un mese all’apertura di uno straordinario evento di carattere universale che coinvolgerà oltre 140 Paesi, fra i quali la Repubblica di San Marino, offrendo visibilità alle tradizioni, alla creatività, alle innovazioni nel settore dell’alimentazione, in un contesto globale che pone al centro, nella presente edizione, il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
Poter oggi ospitare a San Marino colui al quale è stato conferito un così alto incarico organizzativo e di rappresentanza, suggella una volta ancora il rapporto privilegiato e di fiducia che, fin dagli esordi, la Repubblica ha assicurato all’Esposizione universale e al suo Paese ospite.
Expo 2015 rappresenta una straordinaria occasione di condivisione e di dialogo internazionale tra i cittadini, i Paesi e le Istituzioni; un palcoscenico mondiale per confrontarsi sull’utilizzo delle risorse e sulla sostenibilità ambientale, ma altresì per accendere e riavviare il motore della crescita di numerosi Paesi partecipanti.
Per affacciarsi a questa sfida è imperativo, oggi più che mai, essere interlocutori affidabili, ancorati a solide Istituzioni e capaci di porsi in continuità nel tempo con le strategie politiche ed economiche intraprese.
Con questa premessa si è determinata una vibrante attesa in Repubblica, che sta accompagnando la capillare fase organizzativa; attraverso la fusione di intenti e di disponibilità tra le Istituzioni e la società economica e produttiva, San Marino saprà imprimere - e la Reggenza esprime il fiducioso auspicio - la singolare connotazione di terra di accoglienza, nel connubio tra storia, cultura e futuro.
Il semestre che da oggi prende formale avvio si è aperto con una pagina internazionale decisamente stimolante sullo scenario europeo, ancora sulla scia di una giornata, quella del 18 marzo appena trascorso, che assume caratteri di “storicità” per la Repubblica.
Alla presenza dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, di Autorità istituzionali dell’Unione medesima, nonché dei Ministri degli Affari Esteri di San Marino, Andorra e Monaco, l’apertura ufficiale dei negoziati per uno o più accordi di associazione rappresenta una tappa fondamentale nel cammino verso una maggiore integrazione europea e formalizza un percorso già da tempo avviato con i 28 Paesi membri e i tre piccoli Stati d’Europa.
L’ineludibile esigenza di sostenere forme equilibrate e sostenibili di espansione economica, di incremento dell’occupazione e degli investimenti e di miglioramento del tenore di vita della comunità impegna la Repubblica a operare un salto di qualità politico, mediante il nuovo impulso europeista volto a creare un’integrazione di fatto, di carattere essenzialmente economico-sociale, quale premessa imprescindibile per un graduale e funzionale sviluppo dello Stato ispirato da principi liberisti.
Il progressivo inserimento nel mercato unico europeo sarà inoltre un’ulteriore leva di affermazione della sovranità statuale dell’antica Repubblica, capace di affermare le proprie istanze anche nella definizione delle politiche dell’Unione, previste nel quadro giuridico del futuro Accordo.
In questo percorso, che condurrà San Marino in un rapporto privilegiato con le Istituzioni europee e con i suoi Stati membri, un ruolo particolare per le tante ragioni che sono alla base delle relazioni plurisecolari è svolto dall’amica Nazione Italiana alla quale, per il tramite del Diplomatico accreditato, va un sentimento di rinnovata gratitudine per la vicinanza e per il sostegno concreto, già ampiamente manifestati.
Poter confidare sull’esperienza e sul ruolo che l’Italia riveste in Europa, anche nella difesa dei diritti e delle prerogative degli Stati, pone San Marino in una condizione certamente esclusiva, nella convinzione che l’interesse della piccola Repubblica nella grande Europa sarà direttamente correlato alla progressiva affermazione di questo partner privilegiato che, oltre aver fondato e costruito l’Europa unita, oggi più che mai svolge un ruolo dirimente nelle dinamiche globali dell’Unione.
All’Italia ci unisce l’attuale percorso di integrazione intrapreso dalla Repubblica, ma ci uniscono ancor più antichi legami di solida e fraterna amicizia, di fiducia e di collaborazione interamente riacquisite che, a un anno dall’uscita dalla black list fiscale italiana, sono rientrati ora a un livello di assoluta eccellenza.
Al fianco di questa pagina internazionale, assistiamo con forte preoccupazione e partecipiamo all’unanime condanna degli Stati democratici, alla minaccia terrorista di matrice estremista islamica, che non conoscendo sosta rappresenta oggi un vero e proprio nuovo nemico della civiltà.
A tal riguardo, il monito forte e severo della Reggenza a operare contro ogni forma di violenza e per la pace, a costruire una convivenza civile in cui le ragioni del dialogo fra i popoli nelle differenti culture religiose prevalgano su quelle dell’odio.
Nessuna religione giustifica le barbarie e l’uccisione di innocenti: per questo San Marino, al fianco della comunità degli Stati che si riconosce nei principi del diritto internazionale e umanitario e che lotta per combattere ed estirpare la piaga del terrorismo, è seriamente impegnato nell’offrire il proprio contributo, forte dei suoi valori di libertà e di difesa dei diritti dell’uomo.
A livello multilaterale, la Repubblica sostiene in ogni sede l’adozione di misure urgenti che, in un quadro di legalità internazionale, possano essere adottate, in primis sotto l’egida delle Nazioni Unite, ed è altrettanto convinta che la ferma condanna di ogni forma di terrorismo internazionale e di criminalità organizzata passi attraverso l’adesione agli strumenti internazionali vigenti, che consentano una concreta mobilitazione globale di contrasto verso gli atti in palese violazione dei diritti umani fondamentali.
C’è stato ed è tuttora in corso un lavoro sensibile di adozione dei parametri internazionali in materia, anche su spinta delle maggiori Organizzazioni multilaterali, che ha potenziato la legislazione interna vigente e rafforzato efficacemente la cooperazione internazionale, anche attraverso lo scambio di informazioni, l’affermazione dei principi di trasparenza e la lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale.
La Reggenza reputa prioritaria l’azione politica di rafforzamento della legalità e della sicurezza per le numerose ragioni che, se da un lato riconoscono a San Marino lo status di Paese virtuoso e collaborativo, dall’altro accrescono il sentimento di fiducia nei suoi cittadini che, mai come ora, nutrono aspettative legittime di ordine, di trasparenza e di sicurezza nazionale, nel pieno recupero di riferimenti politici e istituzionali.
In questo spirito, la Reggenza è convinta che l’effettivo rilancio della rinnovata immagine della Repubblica passi inevitabilmente attraverso l’affermazione di un dialogo permanente con l’intera società e a tal riguardo si adopererà per assicurare un maggior riavvicinamento tra cittadini e Stato, attraverso un riconoscimento della dignità degli uni e della saggia e ben misurata autorità dell’altro.
Abbiamo a cuore l’interesse della nostra Repubblica quanto la serenità dei nostri cittadini che, a buon diritto, rivendicano una fiducia piena nella politica e nelle Istituzioni; per questa ragione, che avvertiamo anche personalmente, abbiamo il dovere di garantire certezze nel presente e speranze per il futuro.
Dall’alto incarico che oggi ci accingiamo a rivestire, sosteniamo con fermezza che l’impegno politico nell’interesse del Paese è la più alta espressione di responsabilità del cittadino e, in quanto tale, non può e non deve assolutamente prescindere da quei capisaldi di rettitudine e di moralità sui quali abbiamo edificato una storia luminosa che ancor oggi ci connota e ci distingue.
Siamo certi che, nel rispetto del pluralismo dialettico degli organismi istituzionali, del potere giudiziario in primis, e con il conforto dell’azione svolta dalle rappresentanze democratiche parlamentari, anche le attuali vicende che hanno profondamente messo in discussione la solidità etica e morale dell’esercizio della funzione politica e istituzionale possano veder prevalere l’interesse della giustizia e consolidare la cultura della buona condotta.
La Reggenza affiancherà, nel proprio ruolo super partes, all’interno dell’aula parlamentare e nelle sedi istituzionali di competenza, lo svolgimento dei lavori e dei dibattiti aperti su questo tema di fondamentale importanza, richiamando quel senso di continuità che comunque ha consentito ad oggi di lavorare insieme, per trovare risposte affidabili per tutti i cittadini e per gli interlocutori esterni.
Di qui, l’invito a stare dentro le Istituzioni, a cercare nelle ragioni del dialogo, anche quando assume toni di aspra contrapposizione per le dinamiche democratiche di scontro dialettico fra forze di maggioranza e di opposizione, gli strumenti per ricucire lo strappo che certa politica ha determinato e favorire una piena riconciliazione con la cittadinanza.
Dentro e non fuori dalle Istituzioni: un monito, questo, che deve essere accolto nella sua accezione più vasta;
abbiamo bisogno di riportare la maturità dell’agire politico nelle sedi preposte, abbiamo bisogno di ritrovare un equilibrio costante tra Esecutivo e Assemblea consiliare, tra forze di maggioranza e di opposizione, che sia anche il risultato delle più recenti verifiche di sostenibilità tra le forze medesime.
Ogni rappresentante della politica, da qualunque parte esso sieda, ha il dovere di accettare le critiche, anche le più severe che gli vengono mosse, ma ha un dovere superiore di non consentire mai le offese alle nostre Istituzioni; le stesse Istituzioni che, tanto più sono rispettate, quanto più le forze politiche si richiamano, adottando i fondamentali principi di convivenza.
Una delle grandi forze di questo Paese - e la Reggenza nutre un sincero orgoglio nel ribadirlo - è stata, e verosimilmente continuerà ad esserlo, la capacità, nei momenti più difficili che hanno colpito il nostro popolo, di ritrovare al proprio interno una grandissima coesione e un forte spirito unitario di solidarietà.
Il nostro pensiero oggi è tutto rivolto ai cittadini che risentono maggiormente gli effetti di una recessione non ancora superata e che tuttora sono sottoposti a forti sacrifici e a pesanti condizioni economiche e sociali.
Alle fasce più deboli, e in particolare ai tanti giovani oggi disorientati nelle scelte e scoraggiati dalle prospettive di un futuro ancora incerto, va l’invito a cogliere in tutta la sua portata l’ampiezza di un’azione politica che mette al centro l’esigenza dello sviluppo e della crescita occupazionale.
Siamo consapevoli che il disagio perdurante in tanti lavoratori è fonte di forti preoccupazioni sociali e familiari che intaccano, talvolta, lo stesso concetto di dignità e di coscienza della propria identità: per queste ragioni, oltre a richiamare al confronto per una profonda rivisitazione del quadro normativo di riferimento in materia di previdenza e di ammortizzatori sociali, intendiamo riconoscere l’alto valore dell’azione che quotidianamente viene svolta da parte di una fitta rete di protezione e di assistenza offerta dalle associazioni di volontariato, che concorrono con le stesse Istituzioni a offrire risposte adeguate ai bisogni primari di numerose famiglie.
La Reggenza assumerà la suprema carica dello Stato per essere, in via prioritaria, al servizio di queste ragioni, e nelle proprie funzioni di massima espressione di tutela dell’interesse e dell’unita nazionale si adopererà per la piena ed effettiva salvaguardia del bene comune".
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