Maggioranza delusa ma decisa nella sua azione, opposizione all'attacco dopo il nulla di fatto agli incontri con Bonino e Barroso. "Non capiamo quale sia l'ostacolo", si domanda il segretario Psd Lazzarini , che invita a maggiore determinazione. "Barra dritta e nervi saldi" chiede Alleanza Popolare, " in questa fase è necessario che il governo, esteri e finanze in primis, informi la maggioranza in maniera precisa sullo stato dei rapporti con l'Italia", dice Venturini, ma allo stesso tempo "da Bene Comune può arrivare all'esecutivo quell'apporto per definire una strategia vincente". D'accordo Denise Bronzetti, che si chiede se le carte presentate all'esterno, avendo sistemato l'impianto legislativo e amministrativo, siano davvero tutte a posto. Gli attacchi agli esteri provocano la reazione del Pdcs: "c'è un'ombra che sta orchestrando la minoranza, scrive, per riportare San Marino al passato alle procedure rafforzate e alla mancanza di trasparenza". Elenca quanto ottenuto nelle ultime due legislature e conferma la fiducia all'inquilino di Palazzo Begni. Se da un lato Noi sammarinesi prende atto dell'entrata del Titano nella famiglia europea. Per Henry Bucci, Valentini e Felici hanno mancato di tenacia, costanza e perseveranza, a differenza di Arzilli sull'Aeroporto. Le critiche diventano pesanti sulla politica estera dai banchi dell'opposizione. Sinistra Unita chiede a Valentini di fare un passo indietro; per Augusto Michelotti ha dimostrato l'inadeguatezza del ruolo. Sulla stessa linea Civico 10: i recenti incontri, per Santi, non fanno che confermare una gestione sbagliata e la mancanza di obiettivi. Il nodo dell'uscita dalla Black list resta politico. In attesa di sapere se ci sarà un dibattito straordinario in Consiglio, come chiesto da Intesa per il Paese, il Partito Socialista parla di un governo che brancola nel buio e non è più in grado di andare avanti. L'Unione per la Repubblica va oltre: chiedendosi se Valentini abbia consegnato a Barroso l'ordine del giorno scaturito dal dibattito parlamentare sull'Europa, dalla nota stampa non si evince, dice Lonfernini, "sarà una domanda superflua ma in caso contrario sarebbe un ulteriore scivolone politico e diplomatico". Gli Esteri respingono le accuse snocciolando accordi, convenzioni e riconoscimenti internazionali, non ultima la promozione Ocse. Cui fa da contrappeso - per Rete - la bocciatura dell'Ecri,la commissione europea contro razzismo e intolleranza. "ci sono anche documenti ufficiali - prosegue Ciavatta, che non dipingono una situazione così rosea". Ma Valentini ribadisce "la concretezza dell''azione di politica estera e smentisce la definizione di una politica vuota di ogni sostanza". Per il segretario di Stato inoltre è un "fatto grave" che "le critiche piu'' aspre arrivino nel momento in cui si stanno per raggiungere i risultati sperati, quando invece si dovrebbe fare quadrato per sostenere il Paese dai detrattori esterni". Dito puntato contro "questi paladini" che "mentre lamentano il ritardo nell''uscita dalla black list italiana- conclude Valentini- non disdegnano di allearsi con chi vuole impedirlo, dipingendo il Paese come un covo di corrotti e malfattori".
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