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Per San Marino: le nostre proposte per il bilancio 2013

11 dic 2012
Per San Marino: le nostre proposte per il bilancio 2013
Per San Marino: le nostre proposte per il bilancio 2013
Non essendo presenti in Consiglio è per noi impossibile presentare emendamenti all’elaborato di bilancio che, tra l’altro, è difficilmente modificabile se non in modo molto marginale ed insignificante. Il nostro contributo intende mettere in rilievo le urgenze assolute che riguardano la struttura del Bilancio.
E’ indispensabile superare l’ibrido del bilancio di cassa e del bilancio di competenza tramite una riforma che modifichi completamente la struttura stessa del bilancio. Vanno resi pubblici i dati sensibili di sistema e la contabilità dei residui.
E’ necessario diminuire la spesa corrente di cinque punti all’anno e incrementare le entrate attraverso le socializzazioni e la ripresa dello sviluppo sulla base di un progetto di medio e lungo termine.
Occorre fermare l’indebitamento palese e nascosto, e andare rapidamente verso un avanzo primario per recuperare il debito accumulato.
Va impostata una nuova gestione per eliminare le spese inutili, clientelari e gli sprechi e per introdurre l’analisi costi-benefici nell’ambito di una programmazione pluriennale.
Bisogna realizzare un progetto innovativo che mira alla piena occupazione attraverso un bilancio di programma veritiero e leggibile.
Va statalizzata e socializzata la Cassa di Risparmio per evitare costi inutili allo Stato, per far partecipare i cittadini alle attività economiche, per mettere al sicuro i fondi pensionistici, per guidare la ripresa economica e sociale del Paese tramite un ente pubblico.
Va socializzata una quota rilevante dell’Azienda dei Servizi trasformandola in multiutility.
Va organizzata una cooperativa alla quale assegnare la gestione della Centrale del Latte.
Al Bilancio 2013 si possono fare un centinaio di emendamenti come quello di diminuire i costi della politica o modificare qualche stanziamento, ma senza una modifica strutturale coerente con una politica economica di sviluppo non si va da nessuna parte.

Comunicato stampa

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