E' un accento marcato sui passi compiuti quello che categorie economiche, rappresentanze sociali e forze politiche fanno presente ai delegati dell'Efta. Nella serie di incontri si è messo in evidenza il percorso di trasparenza adottati, l'adeguamento agli standard internazionali, ma anche la scarsa risposta dell'Europa di fronte agli impegni assunti a più livelli. E' un Paese che sente di aver dato tanto e di aver dimostrato la volontà decisa di voltare pagina, che non nasconde l'amarezza per quello che ancora sente come un isolamento, un trattamento non paritario con gli altri paesi europei. “E' come se fossimo già completamente integrati – spiegano – ma senza esserlo concretamente”. Insomma un passo ancora incompiuto. I delegati ascoltano e prendono nota, raccolgono informazioni, prendono atto di quanto l'Europa abbia chiesto alla piccola Repubblica e dell'assenza di contropartite. Chiedono lumi sui progetti del nuovo Governo, si informano sul previsto referendum per l'integrazione europea, sull'osservanza dell'aquis comunitario. Una fase interlocutoria, ritenuta però molto importante ed interessante, per valutare la voglia di integrazione del Titano, sottolineata a gran voce da tutti i rappresentanti del Paese, chi con decisa convinzione chi con maggiore prudenza, ma tutti convinti della necessità di portare a compimento un percorso già ad uno stadio avanzato.
Riproduzione riservata ©