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Sandro Gozi favorevole all'accordo di associazione San Marino-UE

16 lug 2016
Sandro GoziSandro Gozi favorevole all'accordo di associazione San Marino-UE
Sandro Gozi favorevole all'accordo di associazione San Marino-UE - Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei ospite del convegno...
"Il dopo brexit deve essere un incentivo e l'Ue terrà conto delle esigenze dei microstati".

Sandro Gozi sostiene il percorso di integrazione con l'Ue intrapreso da San Marino e il suo è il parere di un sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, nativo di Sogliano al Rubicone, quindi con una certa familiarità rispetto alla realtà sammarinese. "Per San Marino il dopo-Brexit – ha detto durante il convegno di LabDem - deve essere un incentivo a credere ancora di piu'' in un accordo di associazione con l''Unione europea, perche'' si andranno a delineare modelli di adesione che terranno conto anche delle esigenze dei microstati". "L'Italia- ha aggiunto- e' interessata a sostenere il progetto di integrazione della Repubblica". Assieme a lui, nella sala Montelupo di Domagnano, sono intervenuti il consigliere di LabDem Simone Celli, il capogruppo del Psd Gerado Giovagnoli e il politologo sammarinese Michele Chiaruzzi.
Il capogruppo Psd Gerardo Giovagnoli ha annunciato l'intenzione di chiedere l'ammissione di San Marino come paese osservatore nel parlamento europeo e ritiene che anche se l'Europa non naviga in buone acque San Marino, da una maggiore integrazione, ha "molto da guadagnare e poco da perdere". "Per salvare l'Ue – ha osservato Gozi - bisogna cambiarla, uscendo dalla spirale della tecnocrazia e del populismo, accettando l'esigenza di politiche transnazionali per fenomeni come l''immigrazione, il terrorismo e la finanza". D'accordo con lui c'e' proprio il promotore del convegno, Celli, secondo il quale "l'Ue ha senso e va rinvigorita, perche' la risposta ai problemi del continente non e' meno Europa, ma piu' Europa". La sfida della riforma dell''Ue lanciata da Gozi, secondo Celli, e' "entusiasmante" e serve "una gestione collettiva per problematiche come le frontiere, la difesa e la sicurezza". Per San Marino, conclude Celli, "l'accordo di associazione e' un'enorme opportunita', che va colta con convinzione e realismo"

(Nel video la dichiarazione del professor Michele Chiaruzzi)



IL RESOCONTO DELL'AGENZIA DIRE DEL CONVEGNO LABDEM

"Per San Marino il dopo-Brexit deve essere un incentivo a credere ancora di piu'' in un accordo di associazione con l''Unione europea, perche'' si andranno a delineare modelli di adesione sempre piu'' diversi, che terranno conto anche delle esigenze dei microstati". Questa l''analisi offerta nel tardo pomeriggio di ieri da Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri italiano con delega agli Affari europei, durante il convegno "Il ruolo dei piccoli Stati nell''Europa del terzo millennio", organizzato dall''associazione Laboratorio Democratico San Marino (LabDem). "L''Italia- ha aggiunto- e'' interessata a sostenere il progetto di integrazione della Repubblica". Assieme a lui, nella sala Montelupo di Domagnano, sono intervenuti il consigliere di LabDem Simone Celli, il capogruppo del Psd Gerado Giovagnoli e il politologo sammarinese Michele Chiaruzzi, docente dell''Universita'' di Bologna. Riflettendo sul ruolo del Titano nella cornice dell''Ue, l''accademico ha offerto la sua visione affermando che con l''accordo di associazione, attualmente in fase di negoziazione, si entrerebbe nel mercato unico "ma non si avrebbe nessun tipo di rappresentanza istituzionale nell''Unione europea, perche'' il Titano non avrebbe alcun seggio". Per San Marino, quindi, "non ci sarebbe alcun vero e proprio ruolo". Al momento attuale, in ogni caso, "il processo che dovrebbe portare all''accordo riserva delle possibilita'' di crescita- spiega- e il fatto che ora siamo qui a parlare di Europa ne e'' una dimostrazione". Pronto l''intervento di Giovagnoli, che proprio rispetto alla rappresentanza istituzionale di San Marino annuncia l''intenzione "di chiedere di essere presenti nel parlamento europeo come osservatori".
Secondo il capogruppo del Psd saltare sul barcone europeo, che per ammissione di tutti i presenti non naviga in buona acque, comporta comunque "molto da guadagnare e poco da perdere". E se l''Ue dovesse affondare, con o senza il Titano a bordo, per la repubblica sarebbe un problema: "Significherebbe dover rifare gli accordi con ogni singolo Stato del continente, per noi sarebbe molto complicato". Migliore, quindi, la prospettiva di un''Europa unita. Anche se con un assetto diverso, come quello auspicato da Gozi: "Per salvare l''Ue bisogna cambiarla, uscendo dalla spirale della tecnocrazia e del populismo, accettando l''esigenza di politiche transnazionali per fenomeni come l''immigrazione, il terrorismo e la finanza". D''accordo con lui c''e'' proprio il promotore del convegno, Celli, secondo il quale "l''Ue ha senso e va rinvigorita, perche'' la risposta ai problemi del continente non e'' meno Europa, ma piu'' Europa". La sfida della riforma dell''Ue lanciata da Gozi, dice, e'' "entusiasmante". Serve "una gestione collettiva per problematiche come le frontiere, la difesa e la sicurezza", spiega il parlamentare del Titano. Per San Marino, conclude, "l''accordo di associazione e'' un''enorme opportunita'', che va colta con convinzione e realismo" (DIRE)

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