Il fiato di Ap sul collo della maggioranza fa salire la temperatura. C'è chi teme voglia staccare la spina. L'allerta è alta. Il movimento ha avviato un confronto interno. E' un'analisi a 360 gradi: su sanità, operato del Governo, sistema bancario. Una fase interlocutoria – fanno sapere – ci saranno altri incontri. L'insoddisfazione è comunque forte, Ap non ne fa mistero. Ora l'attenzione è rivolta al prossimo Consiglio, alla legge sulla protezione degli investimenti e a quelle sul recepimento dei referendum. Su presente e futuro dell'Iss Repubblica Futura si è confronta con maggioranza ed opposizione in serata pubblica. Sotto la lente, come prevedibile, la decisione del Congresso di confermare la Governance fino a dicembre. Upr non digerisce che non sia stato recepito nella sostanza quanto chiesto dalla Commissione. Il problema è politico perché l'odg porta la firma anche della maggioranza. Ora si apre la partita della successione. La nomina del Direttore Generale spetta per legge al Congresso. Si ragiona sulle procedure di selezione e c'è chi vorrebbe la stessa formula adottata per Banca Centrale. La temperatura sale fra Psd e Dc riguardo al bando di concorso pubblico. “È solo questione di volontà politica – dicono dal Psd - non c'è legge che lo vieti, il Congresso può scegliere se farlo o no”. Marco Gatti, però, non ci sta: la politica – dice – deve assumersi le sue responsabilità e non scaricarle demandando a bandi pubblici. Poi, si toglie un sassolino: pur avendo scelto con bando internazionale la Governance di Bcsm, dopo due mesi siamo ancora indietro sull'operatività. Prima diamoci dei criteri su chi serve e su quali caratteristiche debba avere” – esorta il Segretario Dc. Ad esempio occorre chiedersi se si vuole un sammarinese alla guida dell'Iss, valutare se ci sono professionalità adeguate al nostro interno. “Se poi dovremo andare all'esterno – dice - allora ragioneremo sulle modalità”. Visioni diverse anche sull' Iva. Per Via delle Scalette non è riforma da portare a fine legislatura, prima occorre studiare la sostenibilità del sistema. Proprio ieri Capicchioni parlava di problema politico e di una strada che va percorsa senza perdere tempo. Se a questo aggiungiamo le recenti tensioni per il licenziamento di Vivoli e i continui richiami del Pdcs alla chiarezza sulle alleanze, non è facile prevedere se i due partiti governeranno ancora insieme, anche se c'è chi nel Psd ridimensiona le frizioni definendole “schermaglie col fioretto di gomma”. Nessun problema, invece, fra Ps e Dc che conferma le convergenze su diverse questioni e la volontà di approfondire con prossimi incontri più specifici.
MF
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