La riforma del sistema di assicurazione sanitaria americana fa qualcosa che nessun presidente era riuscito a fare: stabilisce, per legge, che la salute dei cittadini non è un oggetto di consumo che può essere acquistato oppure no a seconda dei propri mezzi, ma è una responsabilità collettiva e nazionale. Non proprio, e non ancora, un diritto, come viene considerato in Europa, ma qualcosa che non può essere lasciato al gioco del mercato. Non è la "mutua" e neppure un servizio sanitario nazionale. Si tratta piuttosto di un meccanismo complicato e costoso - 871 miliardi in dieci anni - costruito per estendere ad altri 31 milioni di americani quella copertura sanitaria dalla quale oggi erano esclusi. La legge, che in sostanza dovrebbe assicurare il 95% degli americani, rende accessibile, l'assicurazione, utilizzando sussidi pubblici. Ma soprattutto volta pagina. Gli Stati Uniti non sono più indifferenti alla sorte di chi non può pagarsi la salute.
Sonia Tura
Sonia Tura
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