Scientology contro Silvio Berlusconi. Il cavaliere ha paragonato ieri la Chiesa di Scientology al M5S perché entrambe sono una "setta" e il rappresentante italiano si arrabbia: "Non sappiamo da quali fonti egli abbia attinto le informazioni su Scientology per poter fare una simile affermazione", dice Luigi Brambani, Direttore Affari Pubblici della Chiesa Nazionale di Scientology d'Italia. Il rappresentante attacca la definizione data da Berlusconi e soprattutto l'aver definito la Chiesa una setta. "Di certo le fonti consultate non sono le perizie degli esperti nazionali e internazionali di religione e nemmeno le sentenze italiane che hanno riconosciuto la natura religiosa di Scientology e la piena liceità delle attività delle sue chiese e missioni, tutelate quindi dagli articoli 8, 19 e 20 della Costituzione Italiana". Ci è invece chiaro l'intento - dice ancora Brambani in una dichiarazione - "con cui ha fatto quella dichiarazione e, sebbene non crediamo che impressioni alcuno, essa ci indigna perché proferita da chi si è sempre presentato ai cittadini italiani come difensore delle libertà fondamentali, tra cui la libertà di religione". "Se ciò che preoccupa il Cavalier Berlusconi è la mancanza di certezze sulle regole di democrazia del Movimento 5 Stelle, allora il paragone con Scientology è fuori luogo poiché i codici interni della stessa sono ben noti e consultabili nei testi del fondatore, Ron Hubbard, disponibili in molte biblioteche pubbliche nazionali".
Riproduzione riservata ©