Parole come pietre quelle sottoscritte da 7 magistrati al termine della riunione del Consiglio giudiziario plenario che ha avuto una grande assente: Valeria Pierfelici. Il capo del tribunale ha deciso di non esserci nel giorno in cui, di fatto, politica e togati erano chiamati a discutere le sue comunicazioni alla commissione giustizia, quasi a disconoscere l'iter adottato. Emiliani, Sesta, Brunelli, Buriani, Battaglino, Felici e Di Bona hanno presentato un testo approvato all'unanimità dal Consiglio guidiziario che, intanto riconosce a questo organismo di essere organo con funzioni di rappresentanza e tutela del potere giudiziario – sconfessando di fatto le posizioni tenute in questi giorni dalla minoranza – e che precisa di valutare “con grave stupore e profonda preoccupazione i riferimenti esternati avanti alla Commissione Consiliare per gli affari di giustizia dal Magistrato Dirigente”.
Resta da capire se lo stupore e la preoccupazione si riferiscono a quello che la Pierfelici ha detto o al fatto che lo abbia detto ai commissari. Il Consiglio Giudiziario chiede alla Reggenza di convocare una nuova seduta per esaminare ancora una volta i documenti prodotti in commissione giustizia con la partecipazione del Magistrato dirigente e dei giudici – 4 in totale – che oggi non erano presenti. Chiedono anche di mantenere, presso la Segreteria Istituzionale, tutta la documentazione per la visione di tutti i membri del Consiglio Giudiziario in seduta plenaria, in vista proprio della nuova convocazione. Ai magistrati sono stati messi a disposizione i documenti oggetto, da domenica scorsa, di una battaglia feroce tra maggioranza e opposizione. I giudici si sono presi un'ora e mezzo di tempo per leggerli e poi hanno chiesto di potersi ritirare in una sala riservata per discutere tra loro. Alla fine hanno prodotto questo documento approvato da tutto il Consiglio. L'altra novità di oggi è che questo confronto è avvenuto con la totale assenza dell'opposizione. Giancarlo Capicchioni, unico rappresentante della minoranza a non essersi dimesso dalla Commissione giustizia, ha deciso di non prendere parte ai lavori. Il Psd aveva già definito “infelice” la convocazione in seduta plenaria. Così, dopo un confronto interno al partito – conferma il capogruppo Dalibor Riccardi - “abbiamo convenuto tutti insieme che questa era la soluzione migliore”.
Sonia Tura
Resta da capire se lo stupore e la preoccupazione si riferiscono a quello che la Pierfelici ha detto o al fatto che lo abbia detto ai commissari. Il Consiglio Giudiziario chiede alla Reggenza di convocare una nuova seduta per esaminare ancora una volta i documenti prodotti in commissione giustizia con la partecipazione del Magistrato dirigente e dei giudici – 4 in totale – che oggi non erano presenti. Chiedono anche di mantenere, presso la Segreteria Istituzionale, tutta la documentazione per la visione di tutti i membri del Consiglio Giudiziario in seduta plenaria, in vista proprio della nuova convocazione. Ai magistrati sono stati messi a disposizione i documenti oggetto, da domenica scorsa, di una battaglia feroce tra maggioranza e opposizione. I giudici si sono presi un'ora e mezzo di tempo per leggerli e poi hanno chiesto di potersi ritirare in una sala riservata per discutere tra loro. Alla fine hanno prodotto questo documento approvato da tutto il Consiglio. L'altra novità di oggi è che questo confronto è avvenuto con la totale assenza dell'opposizione. Giancarlo Capicchioni, unico rappresentante della minoranza a non essersi dimesso dalla Commissione giustizia, ha deciso di non prendere parte ai lavori. Il Psd aveva già definito “infelice” la convocazione in seduta plenaria. Così, dopo un confronto interno al partito – conferma il capogruppo Dalibor Riccardi - “abbiamo convenuto tutti insieme che questa era la soluzione migliore”.
Sonia Tura
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