Le Categorie, con in testa il comparto turistico commerciale, premono per i ristori: le saracinesche chiuse in Centro Storico restituiscono l'immagine di un settore in ginocchio, e valgono più di mille parole. Il Governo dal canto suo è stato chiaro, non farà assistenzialismo: gli aiuti non saranno a pioggia. E qui entrano in gioco aspetti tecnici legati ai parametri di rimborso. Come intervenire in maniera equa rispetto al danno effettivo subito dalle attività?
Sul tavolo del Congresso diverse opzioni già oggetto di confronto con la maggioranza. Si lavora sui dati, per modulare quella che sarà la cifra da erogare sulla base delle reali perdite. "Si deve fare i conti con la realtà, dicono dalla maggioranza, le risorse sono limitate". Particolarmente complessa, però, l'analisi dei dati. San Marino non ha un'entità di controllo come l'Agenzia delle Entrate. L'ufficio tributario deve incrociare i bilanci – che si chiudono a giugno - con dati Smac e fatturazioni, e pare – raccontano sempre dalla maggioranza – che siano emerse incongruenze che rendono ancor più complicato individuare chi ha realmente bisogno e distribuire di conseguenza. Ulteriore problema riguarda i pernottamenti negli alberghi.
Per avere un quadro delle perdite c'è la piattaforma web alloggi dove gli hotel sono tenuti ad inserire le prenotazioni. Ci si chiede, però quanto sia attendibile. Si lavora non solo a ristori economici ma anche ad interventi di carattere strutturale come, ad esempio, sgravi sulle bollette. E non mancano, nel Governo, tensioni fra Segretari. “C'è uno scontro fra me e Marco Gatti”, ammette Federico Pedini Amati, che spinge affinché i ristori vengano distribuiti a chi ha una perdita del 55% di fatturato, stessa soglia utilizzata per la cig e di cui si è sempre parlato – spiega – in maggioranza. “Il Segretario alle Finanze – continua Pedini Amati – punta invece al 70%. Non lo accetto”. E c'è disaccordo pure sulle risorse da impiegare: in tutto 7/8 milioni – afferma il Segretario al Turismo - 2 come indennizzo liquido. Avrei voluto più aiuti economici”. Marco Gatti butta acqua sul fuoco. “Non è problema tra me e Pedini, non abbiamo ancora preso una strada, stiamo facendo ipotesi su varie percentuali per capirne l'impatto sul bilancio dello Stato”. Così come non è stato quantificato l'intervento economico, condizionato – spiega - dalle scelte che verranno assunte, in primis sulla suddivisione delle risorse. “Il nostro compito – afferma Gatti - è intervenire in maniera equa, giusta e sostenibile. Non è facile”. Per decidere le modalità di intervento si guarda quindi ai dati. “Il loro reperimento – ammette Pedini – sta complicando realmente il lavoro. E' quello che ci ha fatto tardare”. L'erogazione dei ristori avverrà probabilmente in due tempi proprio per la loro verifica, tuttora in corso.