Il XVI COngresso del PDCS si è aperto ieri sera il ricordo di Giovanni Paolo Secondo, a cui l’assise ha dedicato un lungo applauso. Un Congresso con cui la DC ricerca l’unità interna. Nella relazione di apertura il capogruppo Claudio Podeschi non ha risparmiato critiche al suo partito parlando dell’azione politica caratterizzata, almeno fino alla ultime elezioni del 2001, da 'un'esasperata ricerca del consenso, da un eccessivo personalismo nell’esercizio del governo'. Podeschi ha poi ricordato il travaglio vissuto dal partito nel periodo trascorso all’opposizione. 'Ma oggi tutto è superato, ha proseguito, ed è necessario costruire il futuro del paese'. Guardando all’esterno Podeschi ha evidenziato il mancato dialogo con AP, nonostante la DC abbia compiuto ogni ragionevole passo e definito il patto federalista, lanciato dai partiti minori. Un progetto ambizioso di un gruppo eterogeneo di individualità e partiti. Poi il governo straodinario. 'Siamo fiduciosi, ha affermato il capogruppo DC, di riuscire a completare il programma nei tempi dovuti'. I lavori sono ripresi questa mattina con i messaggi di saluto e l’inizio del dibattito.
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