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Il Segretario alle Finanze Gabriele Gatti sulla decisione di Bankitalia

5 mag 2009
Il Segretario alle Finanze Gabriele Gatti sulla decisione di Bankitalia
Nella nota ufficiale di Banca d’Italia si afferma che le indagini della magistratura forlivese confermano gli esiti di una ispezione compiuta dall’organo di vigilanza in febbraio: la Cassa di Risparmio esercitava sul Gruppo Delta un controllo non autorizzato. E questo – afferma ancora Bankitalia, difformemente da quanto comunicato. In pratica si contesta alla Cassa di Risparmio una concentrazione di quote azionarie, anche attraverso altri soggetti e dichiarazioni non veritiere.
10 giorni fa, da Palazzo Koch, erano partite per questo le revoche delle autorizzazioni a detenere quote azionarie all’indirizzo di Cassa di Risparmio, Sviluppo Investimenti Esteri Spa, Estuari Spa e Mario Fantini, contestualmente alle sanzioni per violazione delle disposizioni in materia di proprietà di banche e di gruppi bancari. Ma nella nota ufficiale di Banca d’Italia si afferma che la Cassa di Risparmio non avrebbe comunque essere autorizzata al controllo del Gruppo delta, anche in conseguenza delle carenze del sistema antiriciclaggio sammarinese, rilevate in sede internazionale e per l’assenza di un accordo di collaborazione tra le autorità di vigilanza dei due Stati. Una precisazione che sembra non considerare l’adozione di una normativa antiriciclaggio addirittura più rigida di quella di altri paesi, la recente firma dell’accordo di cooperazione economica e l’apertura della trattativa per un’intesa di carattere finanziario. Da noi interpellato il Segretario alle Finanze, Gabriele Gatti, ricorda che San Marino è tutt’ora fuori dalla white list e si trova in condizione di procedura rafforzata da parte del Moneyval “Questo – afferma – deve indurci a far si che il nostro paese possa superare l’esame di settembre del Moneyval e a raggiungere nel più breve tempo possibile quell’accordo finanziario oramai in dirittura d’arrivo”. Giovedì prossimo, a Roma, si terrà un importante incontro tecnico bilaterale, a Roma, alla presenza degli esperti della Segreteria di Stato per le Finanze e dei ministeri italiani degli Esteri e dell’Economia. Un passo verso l’intesa che dovrà chiarire molti aspetti delle relazioni finanziarie.

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