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Senato, fiducia al governo

22 dic 2011
Senato, fiducia al governo
Senato, fiducia al governo
Anche se con una maggioranza meno “bulgara”, il Senato conferma la fiducia al governo sulla Manovra economica che ora è legge. Mario Monti si dice “lieto” del risultato, e glissa sul difficile rapporto con i partiti che d’ora in poi, accantonata la fase dell’emergenza, lo marcheranno stretto su tutto. Ed annuncia che la “fase due” dell’azione del governo, quella della crescita, “è iniziata e verrà sviluppata a grande velocità”. Una promessa che suona come una risposta a Silvio Berlusconi, che al professore ha promesso il sostegno del Pdl a patto che non introduca nuove tasse. Ma anche a Bersani ed al Pd, restii a riforme radicali del mercato del lavoro che tocchino l’articolo 18.
Prima del voto di fiducia, Monti e chiede il sostegno di tutti, sottolineando che “ora l’Italia va a testa alta in Europa”. Spiega che «non c'è crescita senza disciplina finanziaria», e ribadisce che il debito pubblico italiano non è sostenibile. Poi rivendica che con la sua manovra, questa volta “non hanno pagato solo i soliti”. Il presidente del Consiglio promette, anche interventi a breve anche sulle liberalizzazioni, inizialmente inserite nel decreto ma dopo stralciate. Misure che, probabilmente, arriveranno già nel Milleproproroghe che il Consiglio dei Ministri varerà domani.
Intanto la Lega resta sulle barricate. I senatori del Carroccio mostrano pollice verso a Monti, mentre Bossi, divertito dal suo nuovo ruolo di capo dell’opposizione, sostiene che la Manovra affonderà l’Italia invece di salvarla, perché non crea lavoro ma solo nuove tasse. Ed il senatur attacca Berlusconi: “ha troppa paura e sta buono come una pecorella”.

Da Roma Francesco Bongarrà

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