O fiducia o voto anticipato. Il Premier non lascia spazio al dubbio. Aprire una crisi di governo adesso – dice - “sarebbe da irresponsabili” e comunque l’ipotesi di un Berlusconi-bis è improbabile. Non crede comunque che in Parlamento verrà meno la fiducia. Cicchitto apprezza le indicazioni di Napolitano sulla crisi: prima si vara la legge di stabilità finanziaria e il 14 dicembre ci saranno i voti di fiducia sul governo al Senato e alla Camera. “Il governo, precisa, vuole andare avanti”. La Russa smentisce per ora un rimpasto di governo e dichiara: “Se non c’è la fiducia la data più probabile per andare a votare è, come dice Bossi, il 27 marzo”. Immediate le reazioni dell’opposizione. "E’ da “irresponsabili", tuona il leader Udc Casini, che esponenti di governo, come Bossi e La Russa, facciano ipotesi sulla data del voto anticipato in presenza di una situazione critica dell’Euro e di tutta l’economia europea. “La crisi è sotto gli occhi di tutti – commenta il presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro – irresponsabile è Berlusconi a negare l’evidenza e minacciare in alternativa il voto anticipato”. Il leader IdV, Di Pietro trova “assurdo tenere il Paese senza testa per un mese intero con il presidente del Consiglio che si occuperà solo della compravendita dei senatori e dei deputati, come fosse il calcio mercato”. Intanto il 29 novembre alla Camera verrà votata la mozione di sfiducia a Bondi.
s.p.
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