Rete ed Mdsi presentano al pubblico la loro analisi della situazione del sistema bancario con, sullo sfondo, l'aumento del debito pubblico e la cessione dei crediti Delta. Attaccano il Governo parlando di politiche “fallimentari” e di “spesa incontrollata”. Partono dall'ipotesi di accorpamento tra Banca di San Marino e Cassa ed esprimono dubbi, dicono, guardando a simili operazioni in passato.
Sulla questione è intervenuto, con una nota, anche il membro del consiglio di amministrazione di Carisp Gianfranco Vento, tra i relatori dell'evento, parlando della necessità di solide analisi legate a economie di scala, di scopo e “a maggiori efficienze” per le aggregazioni, pur non facendo esplicito riferimento all'operazione. Poi c'è la questione debito pubblico aumentato da 262 a 888 milioni di euro. Sottraendo i 534 milioni connessi alla situazione di Cassa, spiega Dim, rimangono comunque 92 milioni di ulteriore debito. Frutto, secondo i due movimenti, di mancanza di un progetto economico, mancate entrate e da “continua spesa corrente”.
Rete ed Mdsi sono tornati sull'ordinanza che, per le due forze politiche, dimostra l'esistenza di influenze esterne nel sistema. Dei 109 milioni di ricavo della cessione dei crediti deteriorati, ne rimarranno solo 5, sostengono, dopo aver tolto gli oneri del caso. Tra le altre cose, Dim chiede di arrivare a un accordo con l'Italia per ottenere aiuti da Roma e non dal Fondo monetario internazionale.
Mauro Torresi
Sulla questione è intervenuto, con una nota, anche il membro del consiglio di amministrazione di Carisp Gianfranco Vento, tra i relatori dell'evento, parlando della necessità di solide analisi legate a economie di scala, di scopo e “a maggiori efficienze” per le aggregazioni, pur non facendo esplicito riferimento all'operazione. Poi c'è la questione debito pubblico aumentato da 262 a 888 milioni di euro. Sottraendo i 534 milioni connessi alla situazione di Cassa, spiega Dim, rimangono comunque 92 milioni di ulteriore debito. Frutto, secondo i due movimenti, di mancanza di un progetto economico, mancate entrate e da “continua spesa corrente”.
Rete ed Mdsi sono tornati sull'ordinanza che, per le due forze politiche, dimostra l'esistenza di influenze esterne nel sistema. Dei 109 milioni di ricavo della cessione dei crediti deteriorati, ne rimarranno solo 5, sostengono, dopo aver tolto gli oneri del caso. Tra le altre cose, Dim chiede di arrivare a un accordo con l'Italia per ottenere aiuti da Roma e non dal Fondo monetario internazionale.
Mauro Torresi
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