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Servizi di vigilanza sulle attività economiche: la critica delle opposizioni

15 feb 2008
Servizi di vigilanza sulle attività economiche: la critica delle opposizioni
La riorganizzazione dei servizi di vigilanza sulle attività economiche preoccupa le opposizioni. “Sappiamo di un governo inesistente, - dicono Pdcs, Nps, Popolari, Ans, Noi Sammarinesi ed Europopolari - ma questo progetto rappresenta il fallimento della politica estera del Segretario Stolfi”. “Alla luce delle difficoltà del governo e di quelle del rapporto con l’Italia, ricorda Pasquale Valentini – è inquietante un provvedimento che sembra dettato dalla frenesia di dimostrare ai vicini di Roma che abbiamo fatto qualcosa”. Inventando un sistema che supera gli organismi già esistenti e che ha come unico riferimento il Congresso di Stato. Diventando di fatto una arma di ricatto su tutte le attività economiche. Romeo Morri entra nell’articolato: l’articolo 3 parla della nomina di 3 funzionari da parte del Congresso di Stato. Controllo politico sull’economia, cui si aggiunge potere di investigazione senza passare dall’autorità giudiziaria. All’articolo 8 è prevista la collaborazione della Banca Centrale, “addio dunque a riservatezza e segreto bancario”. Cita poi l’articolo che lo pone responsabile dei rapporti con l’Italia. “E' chiara la volontà del governo di delegittimare strutture e organismi che non hanno lavorato a dovere”, sottolinea Marco Arzilli. Il governo che ammette il fallimento della sua politica estera, vuole mettere in naso negli affari economici, alla faccia della lotta al connubio affari politica. Soprattutto è un attacco fortissimo alla sovranità dello stato laddove si parla di scambio con altre amministrazioni. “Un progetto KGB lo definisce Glauco Sansovini – per il quale il neo organismo non è neppure tenuto a riferire in Consiglio”. Non si bypassa solo l’organo legislativo, ma anche l’autorità giudiziaria, per Gian Marco Marcucci, “è una norma iniqua e senza giuste garanzie di trasparenza, soprattutto senza la garanzia del tribunale nel qualificare i reati”. Funzionari dei quali non viene specificata neppure la cittadinanza, prosegue Loris Francini. “Saranno nominati i tre “bravi” di turno – per Augusto Casali – al servizio di altrettanti Segretari di Stato”. Annuncia poi battaglia serrata in Consiglio e incontri con le categorie economiche verso un progetto di legge che Tonino Volpinari legge come il pegno dovuto per allentare la pressione sul mondo finanziario sammarinese.

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