E’ una lunga maratona parlamentare quella che si è aperta e che porterà all’adozione della finanziaria per il 2008, la legge di bilancio presentata nella precedente sessione consiliare, lo strumento di politica economica che dovrà consentire di realizzare gli obiettivi fissati nel programma economico per il prossimo anno. Una finanziaria maturata in un momento politico delicato, in piena crisi di Governo e che risente delle fibrillazioni e delle difficoltà politiche del momento. Lo riconosce lo stesso Segretario di Stato alle Finanze, Stefano Macina, che nella sua relazione ricorda come si sia trattato di un atto di responsabilità per evitare l’Esercizio Provvisorio. Ma Macina non manca di evidenziare come il documento preveda una riduzione della spesa corrente dell’1,66 per cento ed un aumento invece delle spese in conto capitale, degli investimenti, di circa 15 milioni di euro rispetto all’esercizio 2007. Una finanziaria ordinaria – la definisce criticamente il consigliere democristiano Claudio Podeschi - poco più che un esercizio provvisorio, che non introduce elementi di novità e neppure spunti di dibattito. Questo – dichiara Podeschi - è grave. Il nostro Paese ha bisogno invece di fare un salto di qualità. Gli Europopolari, attraverso il capogruppo Federico Bartoletti e Piermarino Menicucci, lamentano la mancata destinazione degli avanzi di gestione per interventi di carattere sociale, come pure dichiarano la loro preoccupazione per non aver visto, nella finanziaria, nessun riferimento per il completamento della riforma previdenziale. Soddisfatti per l’introduzione di un punto sul piano energetico come pure per le risorse destinate al Piano regolatore Generale, gli Europopolari mettono l’accento sulla riforma dell’ISS a loro giudizio irrimandabile e confermano la loro contrarietà per l’intervento dello Stato per la vicenda della Banca del Titano. Un tema, questo, toccato anche in precedenza, prima del dibattito sulla finanziaria. Le opposizioni, compatte, hanno presentato un ordine del giorno, che preso atto della disponibilità del governo per l’audizione dei funzionari della Banca Centrale in Commissione Consiliare Permanente Finanze e Bilancio per fare chiarezza, invitano il nuovo Presidente della Commissione, che sarà nominato a giorni, a convocare l’organismo entro il 10 gennaio per ascoltare il riferimento della Banca Centrale. L’ordine del giorno porta la firma della DC, Alleanza Nazionale, Nuovo Partito Socialista, Europopolari, Sammarinesi per la Libertà, Popolari e Noi Sammarinesi.
“Una proposta fantasma – l’ha definita Gabriele Gatti – una finanziaria alla quale manca – ha aggiunto – un progetto di prospettiva che invece le forze economiche del paese chiedono fortemente al Governo e alla Politica”. “Questa non è una legge finanziaria ma una legge di bilancio – ha replicato Roberto Giorgetti di Alleanza Popolare – non vuole essere una legge omnibus che preveda tutto e il contrario di tutto in maniera non organica. Sembra – ha aggiunto – che alcuni consiglieri non vogliano rendersene conto. Certo – ha aggiunto – i problemi ci sono, ma nessuno sta pensando di vendere una porzione pregiata di patrimonio dello Stato, come i famigerati 200 lotti alle Bosche. Come ci si può lamentare per mancati investimenti – ha proseguito – quando ci sono oltre 14 milioni di euro in più”. 44 gli iscritti a parlare. Un dibattito che almeno per l’intera giornata di domani impegnerà l’assemblea prima di passare alla discussione dei singoli articoli di legge, gli emendamenti, il voto dell’intero documento.
“Una proposta fantasma – l’ha definita Gabriele Gatti – una finanziaria alla quale manca – ha aggiunto – un progetto di prospettiva che invece le forze economiche del paese chiedono fortemente al Governo e alla Politica”. “Questa non è una legge finanziaria ma una legge di bilancio – ha replicato Roberto Giorgetti di Alleanza Popolare – non vuole essere una legge omnibus che preveda tutto e il contrario di tutto in maniera non organica. Sembra – ha aggiunto – che alcuni consiglieri non vogliano rendersene conto. Certo – ha aggiunto – i problemi ci sono, ma nessuno sta pensando di vendere una porzione pregiata di patrimonio dello Stato, come i famigerati 200 lotti alle Bosche. Come ci si può lamentare per mancati investimenti – ha proseguito – quando ci sono oltre 14 milioni di euro in più”. 44 gli iscritti a parlare. Un dibattito che almeno per l’intera giornata di domani impegnerà l’assemblea prima di passare alla discussione dei singoli articoli di legge, gli emendamenti, il voto dell’intero documento.
Riproduzione riservata ©