Mentre quelle del Pdl sembrano ornai solo un ricordo, sulle primarie del centrosinistra è tensione altissima. I quattro concorrenti del primo turno, con in testa Pierluigi Bersani, fanno ricorso contro Matteo Renzi, che ha comprato pagine a pagamento su diversi quotidiani per invitare a votarlo al ballottaggio con una mail, forzando le regole in vigore, mentre i suoi supporter fanno “mail bombing”. Una mossa inattesa, quella del sindaco di Firenze, specialmente dopo il confronto televisivo duro ma senza colpi bassi di ieri con Bersani. A peggiorare le cose l’intasamento del sito delle primarie, in tilt per le migliaia di email che, secondo alcuni, sarebbero spedite dai renziani. Ma lo sfidante di Bersani dice di non entrarci niente, e continua a sperare di incassare i voti di Vendola. Tuttavia il leader dell’estrema sinistra non pensa proprio a sostenere il sindaco di Firenze e si schiera con Bersani, anche se non si sbilancia sulla compattezza dei propri sostenitori. E mentre Monti, assediato dagli enti locali che dicono basta ai tagli, ribadisce di non avere intenzione di privatizzare la sanità, che però deve “diventare sostenibile”, ed i mercati brindano per la collocazione di titoli di Stato con interessi al minimo, il governo pone la fiducia al Senato sul decreto sui costi della politica che farà pagare l’Imu anche alle fondazioni bancarie e continua a limare il decreto sull’Ilva che verrà varato domani dal Consiglio dei ministri. Un decreto che, sostiene il professore, “concili il rispetto della magistratura e la salvaguardia dell’occupazione”. Sullo sfondo il caos nel Pdl. Se le primarie saltano malgrado il no di Giorgia Meloni, ormai è guerra tra bande, con Berlusconi che ancora non si sbilancia.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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