Alle 12.30 si è recato a Palazzo, lontano dalle telecamere e nella massima riservatezza ha consegnato ai Capitani Reggenti la lettera di dimissioni da Segretario alle Finanze.
“E' stato un vero onore e un grandissimo privilegio – commenta Simone Celli- ricoprire questo importantissimo incarico”. Ringrazia i gruppi Consiliari di maggioranza per avergli concesso questa opportunità, per averlo supportato nei 22 mesi di Governo, “anche nei momenti difficili” e per aver riconosciuto la validità del suo lavoro con prese di posizione pubbliche.
Si dice tranquillo ma non nasconde l'amarezza “rispetto a veri e propri insulti, intimidazioni e minacce ricevute in questi giorni”. Spera che le sue dimissioni permettano al linguaggio della politica di tornare nell'alveo della normale dialettica democratica.
Non commenta le critiche piovutegli addosso per il discorso pronunciato in Commissione, “ciò che mi sentivo di dire dal punto di vista politico l'ho detto in quella sede” ma si dice molto soddisfatto che sia stata riaffermata da governo e maggioranza l'impostazione data dalla sua Segreteria, ritenendola l'unica strada possibile “per garantire ai posteri un futuro serio e una prospettiva credibile”.
Li invita a proseguire con determinazione sulla strada delle riforme ed in particolare nel processo di consolidamento del settore bancario. “Da oggi in avanti – aggiunge - cercherò di dare il mio contributo da consigliere semplice al progetto politico nel quale credo fermamente”. Ora SSD dovrà indicare il suo successore. Scioglierà le riserve domani, durante il Direttivo. Al momento si parla di una rosa di tre nomi con in pole Eva Guidi. Gli altri sono Giuseppe Morganti e Alessandro Bevitori. Enrico Carattoni, indicato fra i papabili nelle ore successive all'annuncio di Celli in commissione, non ha dato la disponibilità per motivi professionali. Tutto fa pensare che sarà il Segretario di SSD a subentrare nel delicato ruolo di Segretario alle Finanze.
MF
“E' stato un vero onore e un grandissimo privilegio – commenta Simone Celli- ricoprire questo importantissimo incarico”. Ringrazia i gruppi Consiliari di maggioranza per avergli concesso questa opportunità, per averlo supportato nei 22 mesi di Governo, “anche nei momenti difficili” e per aver riconosciuto la validità del suo lavoro con prese di posizione pubbliche.
Si dice tranquillo ma non nasconde l'amarezza “rispetto a veri e propri insulti, intimidazioni e minacce ricevute in questi giorni”. Spera che le sue dimissioni permettano al linguaggio della politica di tornare nell'alveo della normale dialettica democratica.
Non commenta le critiche piovutegli addosso per il discorso pronunciato in Commissione, “ciò che mi sentivo di dire dal punto di vista politico l'ho detto in quella sede” ma si dice molto soddisfatto che sia stata riaffermata da governo e maggioranza l'impostazione data dalla sua Segreteria, ritenendola l'unica strada possibile “per garantire ai posteri un futuro serio e una prospettiva credibile”.
Li invita a proseguire con determinazione sulla strada delle riforme ed in particolare nel processo di consolidamento del settore bancario. “Da oggi in avanti – aggiunge - cercherò di dare il mio contributo da consigliere semplice al progetto politico nel quale credo fermamente”. Ora SSD dovrà indicare il suo successore. Scioglierà le riserve domani, durante il Direttivo. Al momento si parla di una rosa di tre nomi con in pole Eva Guidi. Gli altri sono Giuseppe Morganti e Alessandro Bevitori. Enrico Carattoni, indicato fra i papabili nelle ore successive all'annuncio di Celli in commissione, non ha dato la disponibilità per motivi professionali. Tutto fa pensare che sarà il Segretario di SSD a subentrare nel delicato ruolo di Segretario alle Finanze.
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