Cambiamento dei metodi, rinnovamento della classe dirigente, riforme. Questi i presupposti della sfida lanciata dal segretario Celli per la San Marino del futuro. “Occore riconcepire il sistema - ha detto – e voltare pagina ispirandosi a principi di trasparenza, legalità, moralità”. “Vogliamo archiviare un periodo inglorioso” ha affermato riferendosi agli ultimi 10-15 anni. Un giudizio critico rivolto quindi anche al Governo precedente ma questo, ha sottolineato “ha peggiorato la situazione”. “L’emergenza che stiamo vivendo – ha rimarcato - è drammatica, i rapporti con l’Italia sono disatrosi”. Severissima dunque l’analisi sull’operato dell’Esecutivo a cui Celli ha attribuito un’incapacità totale. Un intervento, il suo, a conclusione di una conferenza in cui il mondo dell’economia sammarinese ha analizzato la situazione e delineato proposte per uscire dalla crisi e dare una speranza di sviluppo al Paese. Pur nelle diverse sensibilità, tutti gli intervenuti hanno valutato il momento attuale come uno dei più difficili di sempre.
“Dobbiamo recuperare la credibilità che abbiamo perso riconsegnando San Marino ai sammarinesi” ha osservato il presidente dei commercianti Carlo Lonfernini. Secondo il Presidente Osla Luigi Tontini “occorre investire su donne, uomini e progetti, in una stretta relazione tra pubblico e privato valorizzando capacità e merito”. Sindacati e Anis hanno confermato le distanze sul fronte contrattuale, ma hanno concordato sulla necessità di valorizzare e puntare sul manifatturiero che a tuttoggi costituisce oltre il 40% della ricchezza nazionale. L’Unas propone di ridurre il ricorso ai frontalieri. I consumatori hanno ribadito la richiesta di procedere con la definizione di leggi a tutela dei cittadini utenti. Tutti concordi inoltre su un’Authority delle telecomunicazioni che vigili in un settore che si è sviluppato senza regole chiare e reale concorrenza. Una voce di speranza è arrivata dal mondo dell’associazionismo. Il presidente della Consulta Augusto Ciavatta ha ricordato che in Repubblica ci sono 5-7000 persone che operano nel sociale e nel volontariato. "Potrebbero essere una risorsa ancora più importante ed efficace se la loro opera – ha affermato - venisse riconosciuta anche a livello legislativo, per poter intervenire laddove lo Stato non riesce ad arrivare".
Luca Salvatori
“Dobbiamo recuperare la credibilità che abbiamo perso riconsegnando San Marino ai sammarinesi” ha osservato il presidente dei commercianti Carlo Lonfernini. Secondo il Presidente Osla Luigi Tontini “occorre investire su donne, uomini e progetti, in una stretta relazione tra pubblico e privato valorizzando capacità e merito”. Sindacati e Anis hanno confermato le distanze sul fronte contrattuale, ma hanno concordato sulla necessità di valorizzare e puntare sul manifatturiero che a tuttoggi costituisce oltre il 40% della ricchezza nazionale. L’Unas propone di ridurre il ricorso ai frontalieri. I consumatori hanno ribadito la richiesta di procedere con la definizione di leggi a tutela dei cittadini utenti. Tutti concordi inoltre su un’Authority delle telecomunicazioni che vigili in un settore che si è sviluppato senza regole chiare e reale concorrenza. Una voce di speranza è arrivata dal mondo dell’associazionismo. Il presidente della Consulta Augusto Ciavatta ha ricordato che in Repubblica ci sono 5-7000 persone che operano nel sociale e nel volontariato. "Potrebbero essere una risorsa ancora più importante ed efficace se la loro opera – ha affermato - venisse riconosciuta anche a livello legislativo, per poter intervenire laddove lo Stato non riesce ad arrivare".
Luca Salvatori
Riproduzione riservata ©