Logo San Marino RTV

Sinistra Unita: l’esortazione al cambiamento

19 gen 2008
Sinistra Unita
Sinistra Unita
Serrare le fila intorno al progetto di un governo di sinistra. E’ questa la parola d’ordine, l’imput arrivato dai molti interventi che hanno caratterizzato la giornata di lavori.
Nessun cedimento ma l’orgoglio che deriva dall’appartenere alla sinistra, come ha ribadito nel suo intervento Ivan Foschi. “C’è voglia di sinistra a San Marino come in Europa -ha detto- c’è l’esigenza di difendere lo stato sociale e le differenze che esistono all’interno del movimento sono una ricchezza non una divisione. Non dobbiamo lasciare la scena agli altri, ha aggiunto, altrimenti i nostri sforzi saranno vanificati e poi un messaggio chiaro: al governo si ma non passivamente”.
Marco Arzilli ha ricordato che Noi Sammarinesi come SU sono nati con la voglia di cambiare un sistema partendo dal basso, per la questione morale. Pasquale Valentini del Pdcs ha riconosciuto a sinistra unita la sensibilità di aver portato in consiglio temi quali l’ambiente e la giustizia.
Giovanni Lonfernini ha ricordato le forti convergenze esistenti prima della loro entrata al governo sulle tematiche sociali.
Augusto Casali, Nps, si è invece augurato di trovare in futuro identità di vedute, mentre per Monica Bollini Spl, occorre coesione.
Mario Venturini ha apertamente parlato di elezioni anticipate per rompere l’accerchiamento dei poteri forti.
Paride Andreoli ha riconfermato la validità della scelta politica verso il centro sinistra, di una coalizione che nonostante le contingenti difficoltà dimostra coesione e compattezza.
Alessandro Rossi ha incitato la sinistra e non solo a rimanere pulita e integra perché, nonostante le differenze, “solo così si potrà dare molto al paese. La volontà di cambiare è evidente -ha detto- e si può ottenere solo evitando la logica dello scontro”.
Da Francesca Michelotti la preoccupazione per quello che ha definito l’incursione nella politica dei poteri forti che sottraggono risorse allo sviluppo del paese. “Un'altra crisi -ha detto- sarebbe di difficile gestione, ma sia chiaro che sono i cittadini, i partiti, ha rimarcato, che decidono i governi.
La conferenza programmatica si è chiusa con la mozione che oltre a proseguire con determinazione il percorso intrapreso, sottolinea le ottime relazioni con AP e riconosce il coraggio della scelta di campo dei Ddc. Rimarca l’irresponsabilità di alcuni politici e forze politiche che, anziché operare per la difesa dell’interesse nazionale, preferiscono ingaggiare una lotta di potere capace di compromettere il percorso verso un modello paese orientato ad una economia di correttezza trasparenza e rispetto

Riproduzione riservata ©