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La situazione bancaria riaccende la polemica tra Stolfi e Venturini

7 feb 2009
Fiorenzo Stolfi-Mario Venturini
Fiorenzo Stolfi-Mario Venturini
“Non è vero - dice l’ex Segretario agli Esteri - che nel precedente esecutivo non sapevano che la situazione bancaria stesse precipitando. Le vicende economiche - aggiunge - erano costantemente seguite da Tito Masi, titolare della Segreteria Industria e autorevole esponente di Alleanza Popolare. Sapevano - afferma Stolfi - del ritardo accumulato con il Moneyval, della necessita di recuperare con l’Italia lo sgarbo della mancata firma dell’accordo di cooperazione nel 2006 e delle trattative per concludere la nuova intesa che a giugno 2008 era stata concordata a livello tecnico e che non è andata in porto perché Ap ha aperto la crisi di Governo. Quando è scoppiata la questione delle nuove normative antiriciclaggio e la magistratura forlivese ha messo sotto pressione San Marino, la crisi di Governo provocata da Ap ha impedito all’esecutivo di affrontare l’emergenza bancaria”. Venturini afferma di avere parlato di maggioranza e non di esecutivo, e ribadisce che Ap non è mai stata informata del fatto che la situazione stesse precipitano. “Sapevamo - sottolinea - che i rapporti con l’Italia erano da ricostruire, eravamo al corrente del problemi con il Moneyval, ma che si fosse arrivati a un punto di collasso lo ignoravamo. Non ci si può accusare - prosegue il coordinatore di Ap - della mancata firma del 2006 perché eravamo all’opposizione e Stolfi non può dire che nel 2008 l’accordo era pronto dal momento che non venne presentato al Governo, ai partiti della maggioranza di allora né tanto meno al Consiglio Grande e Generale. Quando la Procura di Forlì si è messa in moto - accusa Venturini - ci ha pensato l’allora Segretario agli Esteri, mettendo becco in una rogatoria e nell’attività del tribunale. Che a giugno ci fosse una emergenza bancaria - ripete - lo sapeva solo lui. E’ la prova - conclude - che ne era al corrente e non aveva informato la maggioranza”.

Sonia Tura

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