La maggioranza fa un passo indietro – “per senso di responsabilità”, dichiarano i capigruppo – e concede uno slittamento di un mese, “ma non di più” – avvertono - alla presentazione delle leggi in prima lettura sulle riforme. “I progetti sono pronti, i testi già depositati - spiegano – la vertenza aperta sul fronte contrattuale invita a non alimentare ulteriormente un clima già rovente. Di qui la scelta “Per senso di Responsabilità, spiegano Bucci, Podeschi e Bacciocchi. Non è uno rinvio tattico – ci tengono a precisare -. Gli accordi nella maggioranza per onorare gli impegni assunti con il governo straordinario ci sono tutti'. Riforma pensionistica e del Mercato del Lavoro sono già depositate, sull’aggiornamento delle istituzioni l’intesa è più o meno totale: unico nodo da sciogliere, quello sull’incompatibilità dei Segretari di Stato con il ruolo di Consigliere. 'Ma questa – spiegano – è una cosa direttamente collegata alla riforma della legge elettorale'. Di qui la necessità che anche su questo fronte i tempi si accorcino ulteriormente, rispetto a quanto previsto.
La richiesta di posticipare la presentazione delle riforme è arrivata dalle organizzazioni sindacali, impegnate nelle difficili trattative per il rinnovo contrattuale. Gli interventi normativi e i contratti sono strettamente correlati, di qui la richiesta di non bruciare i tempi. Di qui la scelta della maggioranza di fare un passo indietro “per lasciare alle parti sociali – spiega Podeschi – ogni libertà di manovra e la serenità necessaria a chiudere la vertenza nel minor tempo possibile”. Però attenzione – dichiarano i partiti di Governo – non sarà un rinvio all’infinito, anzi, la sessione parlamentare di luglio potrebbe essere anticipata, non più a fine mese, ma nella prima quindicina. Al Governo, infine, l’esortazione a proseguire con determinazione nell’opera di mediazione intrapresa, alle parti sociali l’invito ad assicurare il più alto senso di responsabilità.
La richiesta di posticipare la presentazione delle riforme è arrivata dalle organizzazioni sindacali, impegnate nelle difficili trattative per il rinnovo contrattuale. Gli interventi normativi e i contratti sono strettamente correlati, di qui la richiesta di non bruciare i tempi. Di qui la scelta della maggioranza di fare un passo indietro “per lasciare alle parti sociali – spiega Podeschi – ogni libertà di manovra e la serenità necessaria a chiudere la vertenza nel minor tempo possibile”. Però attenzione – dichiarano i partiti di Governo – non sarà un rinvio all’infinito, anzi, la sessione parlamentare di luglio potrebbe essere anticipata, non più a fine mese, ma nella prima quindicina. Al Governo, infine, l’esortazione a proseguire con determinazione nell’opera di mediazione intrapresa, alle parti sociali l’invito ad assicurare il più alto senso di responsabilità.
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