Nella mattinata di martedì 24 settembre, mentre in Piazza della Libertà e in gran parte del centro storico di Città era in corso l’imponente sciopero generale, Sinistra Unita, assieme alle
altre forze di minoranza, ha incontrato una rappresentanza sindacale della CSU composta dai due segretari generali Giuliano Tamagnini e Marco Tura. Nell’incontro Sinistra Unita ha voluto riconfermare il suo sostegno allo sciopero, probabilmente il più grande di sempre, che ha portato la popolazione a riappropriarsi con forza dello spazio politico. L’enorme partecipazione è senza dubbio il segno di una nuova consapevolezza, ma anche di una grave sofferenza. Una sofferenza alla quale si somma la rabbia per l’assurdità di un’azione di governo che impone sacrifici ai cittadini più deboli senza avere prima eliminato i tanti sprechi e le ruberie. Le ragioni principali della contestazione riguardano la riforma fiscale, un provvedimento impostato su un principio ingiusto e inaccettabile: chi ha molto paga poco e chi ha poco paga molto. Eppure una buona riforma fiscale, per quanto urgente e doverosa, non sarebbe sufficiente a dare risposta alla richiesta di cambiamento, che è molto più profonda e che va dall’ammodernamento delle istituzioni a un modello economico alternativo, dalla bonifica della politica a nuove opportunità occupazionali. Il governo ancora una volta non ha voluto smentirsi dimostrando tutta la sua incapacità di ascoltare le istanze della piazza (imbarazzante l’assenza del Segretario Claudio Felici
all’incontro fra maggioranza e rappresentanza sindacale), e ha detto “no” alla richiesta della CSU di approvare all’unanimità un ordine del giorno per una fascia di esenzione e il riesame
delle aliquote a tutela dei meno abbienti e per più robusti strumenti di accertamento dei redditi. La CSU e tutte le forze politiche che si sono schierate dalla parte della popolazione escono più forti da questa giornata. L’obiettivo è un’azione comune per fermare la pericolosa deriva delle politiche antisociali e il protrarsi di una politica inadeguata e votata al mantenimento
dello status quo che sta rendendo difficili le condizioni di vita di molti sammarinesi e compromettendo in modo irreparabile il futuro delle giovani generazioni. Un’ultima nota: il gruppo consiliare di Sinistra Unita avrebbe voluto scendere al fianco dei manifestanti. Però l’esame del progetto di legge sulla libera professione medica – il primo di una serie di duri attacchi al sistema socio-sanitario del Paese –ne ha richiesto la presenza in aula.
altre forze di minoranza, ha incontrato una rappresentanza sindacale della CSU composta dai due segretari generali Giuliano Tamagnini e Marco Tura. Nell’incontro Sinistra Unita ha voluto riconfermare il suo sostegno allo sciopero, probabilmente il più grande di sempre, che ha portato la popolazione a riappropriarsi con forza dello spazio politico. L’enorme partecipazione è senza dubbio il segno di una nuova consapevolezza, ma anche di una grave sofferenza. Una sofferenza alla quale si somma la rabbia per l’assurdità di un’azione di governo che impone sacrifici ai cittadini più deboli senza avere prima eliminato i tanti sprechi e le ruberie. Le ragioni principali della contestazione riguardano la riforma fiscale, un provvedimento impostato su un principio ingiusto e inaccettabile: chi ha molto paga poco e chi ha poco paga molto. Eppure una buona riforma fiscale, per quanto urgente e doverosa, non sarebbe sufficiente a dare risposta alla richiesta di cambiamento, che è molto più profonda e che va dall’ammodernamento delle istituzioni a un modello economico alternativo, dalla bonifica della politica a nuove opportunità occupazionali. Il governo ancora una volta non ha voluto smentirsi dimostrando tutta la sua incapacità di ascoltare le istanze della piazza (imbarazzante l’assenza del Segretario Claudio Felici
all’incontro fra maggioranza e rappresentanza sindacale), e ha detto “no” alla richiesta della CSU di approvare all’unanimità un ordine del giorno per una fascia di esenzione e il riesame
delle aliquote a tutela dei meno abbienti e per più robusti strumenti di accertamento dei redditi. La CSU e tutte le forze politiche che si sono schierate dalla parte della popolazione escono più forti da questa giornata. L’obiettivo è un’azione comune per fermare la pericolosa deriva delle politiche antisociali e il protrarsi di una politica inadeguata e votata al mantenimento
dello status quo che sta rendendo difficili le condizioni di vita di molti sammarinesi e compromettendo in modo irreparabile il futuro delle giovani generazioni. Un’ultima nota: il gruppo consiliare di Sinistra Unita avrebbe voluto scendere al fianco dei manifestanti. Però l’esame del progetto di legge sulla libera professione medica – il primo di una serie di duri attacchi al sistema socio-sanitario del Paese –ne ha richiesto la presenza in aula.
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