I sammarinesi concessero la cittadinanza onoraria nel 1861 ad Abramo Lincoln, la cui testa bronzea è tutt’ora visibile ai residenti di Palazzo Pubblico. Lincoln dimostrò la sua simpatia nei confronti della Repubblica scrivendo ai Capitani Reggenti: “.. Benché il Vostro dominio sia piccolo nondimeno il Vostro Stato è uno dei più onorati di tutta la storia.” Purtroppo, non mi sento onorato di essere rappresentato dal nuovo Capitano Reggente eletto e non mi sto riferendo al giovane sig. Fiorini. Parto da questa importante citazione di cui San Marino non può che trarne vanto poiché è veramente difficile esprimere con parole proprie l’indignazione con la quale mi sto scontrando in questo momento. Un senso di angoscia serpeggia nell’aria. Un malumore alimentato dalla speranza, risultata ahimè vana, riposta in uomini che ancora pensiamo vogliano il bene del Paese. Ho assistito all’elezione del sig. Gatti quale Reggente per il semestre 1° ottobre 2011 - 1° aprile 2012. La formula di celebrazione recitata dal Segretario di Stato per gli Affari Interni, Valeria Ciavatta, “ ..invocata l’assistenza del nostro glorioso Patrono, per la salute e la libertà della nostra antica Repubblica..” echeggia ancora nelle mie orecchie. Dubito che il nostro Patrono intendesse per salute e per libertà l’odierna connotazione reale di tali parole. Libertà, intesa come possibilità di compiere ogni possibile misfatto con la certezza di rimanere impuniti e salute, ossia la possibilità di continuare a perpetrare questo sistema a tempo indefinito. L’elezione del sig. Gatti e tanto più la sua nomina, fanno arretrare e vanificano gli sforzi compiuti dal Paese e per il Paese in questi ultimi anni. A mio avviso, eleggere il sig. Gatti alla carica più alta del Paese, non significa altro che assertare all’esterno che il nostro Paese non è cambiato e che non intende farlo nel prossimo futuro. Non è in contestazione la legittimità dell’elezione del sig. Gatti, ma in questo periodo di rinnovo, nominare tale persona, entrata in Consiglio nel 1978 ove vi ha risieduto per oltre metà della propria vita e dove dal 26 luglio 1986 al 20 maggio 2002 ha ricoperto ininterrottamente l’incarico di Segretario di Stato (Ministro) per gli Affari Esteri e Politici, non è segno di rinnovo e volontà di cambiamento di una classe politica oramai veramente troppo distante dalla Popolazione. In questi due giorni di manifestazione sul Pianello ho potuto constatare che è presente una parte della Popolazione sveglia, reattiva e consapevole di ciò che avviene giornalmente nel proprio Paese. E vuole continuare ad esserlo, partecipando attivamente alla vita del proprio Paese. Lincoln fece un’ulteriore citazione nella sua vita e qui la riporto per permettere ai residenti di Palazzo Pubblico di prenderne atto: “La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo” (Abramo Lincoln).
Marco Rossi
Movimento Sottomarino
www.s8marino.org
Marco Rossi
Movimento Sottomarino
www.s8marino.org
Riproduzione riservata ©