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La spallata al governo rimbalza sul tavolo del Congresso di Stato

21 gen 2008
La spallata al governo rimbalza sul tavolo del Congresso di Stato
Il governo ha voglia di confrontarsi, superare questo momento, e rilanciare la coalizione. Non viene esclusa l’ipotesi del ricorso al voto ma – ammette – logica vorrebbe che fossero le opposizioni a chiederlo. Invece sono impegnate a fare sgambetti alla maggioranza, in combutta con i consiglieri delle 4 forze di governo e nelle mani di burattinai potenti e nell’ombra, invece di lavorare per superare insieme questa situazione. Una opposizione irresponsabile, per il segretario all’industria, vergognosa, per Francesca Michelotti. “E' evidente che i problemi ci sono – prosegue Tito Masi – ma c’è in atto una strumentalizzazione del problema. “A nulla è valso il nostro tentativo di arrivare ad un Ordine del Giorno concordato - dice l’esecutivo - quello delle forze di minoranza voleva di fatto commissariare il governo, e sei consiglieri della maggioranza si sono prestati al gioco”.
“Hanno chiesto un Consiglio straordinario per rispondere agli attacchi, dare una mano al paese - denuncia Fiorenzo Stolfi - ma in sede di dibattito segreto, alla mia precisa richiesta, su cosa fare, nessuno è intervenuto”. Chiede di mantenere i nervi saldi senza attaccare il governo di Roma, sulla scia di quanto fatto da una procura di provincia. Su questo tema Francesca Michelotti esce un attimo dal politically correct per chiedere il rispetto della sovranità: “non accetto l’accusa di un sistema allo sfascio - dice - e cita la presunzione di qualche piccola procura che attira i sammarinesi con l’inganno”. Critiche all’opposizione ma non sottovalutazione del problema. Per il segretario al lavoro c’è una grossa avversione al cambiamento da parte di alcune lobby economiche e sociali. “Cambiare – spiega Pier Marino Mularoni - non significa togliere il segreto bancario, semplicemente muoversi in linea con le convenzioni internazionali. “Non pretendiamo una mano al governo, ma neppure un calcio al paese”, è il sentire comune delle 4 forze di governo.
Un accenno anche ai franchi tiratori. Il problema non è chi ha sposato la logica dei poteri occulti per destabilizzare, ma uscire allo scoperto per ragionare sulle soluzioni. Non si può più uscire dalla logica della nuova legge elettorale e il voto dei 6 passa come un ultimo tentativo di ribaltone, secondo vecchie logiche.
Il Congresso ha inoltre deliberato la nomina di Antonio Morri a primario del pronto soccorso, preferendolo a Pietro Bugli, l’altro candidato alla nomina. Il Congresso ha fissato anche gli argomenti del prossimo Consiglio di fine mese. Approda in prima lettura il progetto di legge per il risparmio energetico e l’incentivazione del ricorso a fonti rinnovabili.

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