Si accendono i riflettori sulle attività del Comitato Sammarinese di Bioetica nel triennio 2014/2017.
Il suo ruolo è strategico e i delicati temi affrontati vanno dai vaccini alla donazione di organi, sui quali sempre più spesso i parlamenti sono chiamati a legiferare. Il 2018 è stato invece contraddistinto dall'approfondimento del fine vita con un documento finalizzato all'aggiornamento delle norme. Elaborato a tempo record, ruota attorno al concetto di cura della persona morente, con un capitolo dedicato alla disabilità. Il Comitato chiede alla politica una Segreteria tecnico-scientifica autonoma, con personale formato e competente. Lacuna – rimarca – che ne limita le attività e ne penalizza l'immagine nei confronti delle istituzioni internazionali con cui si relaziona. Il Segretario alla Sanità ricorda che l'Authority è stata potenziata da nuove risorse umane evidenziando l'esigenza di non pesare sulla spesa pubblica. Il lavoro del Comitato è apprezzato fuori dai confini e tutta l'Aula plaude all'approccio metodologico. Attraverso relazioni di alto profilo - dice Mara Valentini - San Marino è entrato nel panorama di bioetica internazionale. Fondamentale - per Marica Montemaggi - questa visione trasversale. L'opposizione, però, non si capacita che non venga riconosciuta al comitato autonomia operativa e copertura di spesa. Per Pasquale Valentini non è giusto appellarsi a ragioni di spending review ma in questo frangente - ribadisce Giuseppe Morganti – è eccessiva l'apertura di un ufficio. L'odg della Dc non passa. L'attenzione si sposta poi sui controlli dell'Authority nelle strutture private. 63 quelle autorizzate – comprese due banche di crioconservazione - 11 delle quali fiorite in un solo anno. 16, invece, le verifiche fatte.
“Un guaio in una struttura sanitaria – mette in guardia la Dc - diventa un problema internazionale di credibilità. Si chiedono quindi maggiori controlli e Iro Belluzzi anche un'analisi dell'utenza, nel timore di una privatizzazione strisciante dei servizi erogati dalla sanità pubblica.
Emmanuel Gasperoni però precisa: nelle 63 strutture ci sono anche studi dentistici e di fisioterapia che non necessitano controlli serrati come nei casi di sale operatorie e 11 centri in più “significano più scelta, più concorrenza, più qualità”. C'è poi chi, come Denise Bronzetti, torna a pungolare il Segretario sull'atto organizzativo dell'ISS. “E' in discussione con gli operatori sanitari – le risponde Santi. Fra tre settimane la proposta normativa verrà portata all'attenzione delle parti”. Nel frattempo si lavora per trovare una nuova logistica all'Authority, fuori dalla struttura ospedaliera.
MF
Il suo ruolo è strategico e i delicati temi affrontati vanno dai vaccini alla donazione di organi, sui quali sempre più spesso i parlamenti sono chiamati a legiferare. Il 2018 è stato invece contraddistinto dall'approfondimento del fine vita con un documento finalizzato all'aggiornamento delle norme. Elaborato a tempo record, ruota attorno al concetto di cura della persona morente, con un capitolo dedicato alla disabilità. Il Comitato chiede alla politica una Segreteria tecnico-scientifica autonoma, con personale formato e competente. Lacuna – rimarca – che ne limita le attività e ne penalizza l'immagine nei confronti delle istituzioni internazionali con cui si relaziona. Il Segretario alla Sanità ricorda che l'Authority è stata potenziata da nuove risorse umane evidenziando l'esigenza di non pesare sulla spesa pubblica. Il lavoro del Comitato è apprezzato fuori dai confini e tutta l'Aula plaude all'approccio metodologico. Attraverso relazioni di alto profilo - dice Mara Valentini - San Marino è entrato nel panorama di bioetica internazionale. Fondamentale - per Marica Montemaggi - questa visione trasversale. L'opposizione, però, non si capacita che non venga riconosciuta al comitato autonomia operativa e copertura di spesa. Per Pasquale Valentini non è giusto appellarsi a ragioni di spending review ma in questo frangente - ribadisce Giuseppe Morganti – è eccessiva l'apertura di un ufficio. L'odg della Dc non passa. L'attenzione si sposta poi sui controlli dell'Authority nelle strutture private. 63 quelle autorizzate – comprese due banche di crioconservazione - 11 delle quali fiorite in un solo anno. 16, invece, le verifiche fatte.
“Un guaio in una struttura sanitaria – mette in guardia la Dc - diventa un problema internazionale di credibilità. Si chiedono quindi maggiori controlli e Iro Belluzzi anche un'analisi dell'utenza, nel timore di una privatizzazione strisciante dei servizi erogati dalla sanità pubblica.
Emmanuel Gasperoni però precisa: nelle 63 strutture ci sono anche studi dentistici e di fisioterapia che non necessitano controlli serrati come nei casi di sale operatorie e 11 centri in più “significano più scelta, più concorrenza, più qualità”. C'è poi chi, come Denise Bronzetti, torna a pungolare il Segretario sull'atto organizzativo dell'ISS. “E' in discussione con gli operatori sanitari – le risponde Santi. Fra tre settimane la proposta normativa verrà portata all'attenzione delle parti”. Nel frattempo si lavora per trovare una nuova logistica all'Authority, fuori dalla struttura ospedaliera.
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