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Summit Ucraina: San Marino tra i firmatari della dichiarazione finale

Il Segretario agli Esteri Luca Beccari: "Percorso verso la pace per mettere le parti allo stesso tavolo". Stretta di mano con Zelensky

di Luca Salvatori
16 giu 2024
La stretta di mano fra Beccari e Zelensky
La stretta di mano fra Beccari e Zelensky

“Photo opportunity” e stretta di mano tra il Segretario di Stato agli Affari Esteri Luca Beccari e il Presidente ucraino Volodymir Zelensky. San Marino – presente al summit in Svizzera a cui hanno partecipato 92 paesi da tutti i continenti, i vertici Ue e alcune organizzazioni internazionali – ha ribadito la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina esprimendo al contempo un ringraziamento per tutti gli sforzi internazionali volti a raggiungere una pace globale, giusta e duratura: “È un tentativo – commenta Beccari – di creare un percorso verso la pace. Quindi una serie di iniziative che nel tempo possono portare finalmente a mettere le parti al tavolo e con l'aiuto della comunità internazionale, arrivare alla fine delle ostilità che, ovviamente, non può essere considerata una resa dell'Ucraina”.

Questione Ucraina, naturalmente al centro del summit, ma a margine Beccari ha anche avuto interlocuzioni informali sul principale dossier politico istituzionale di questa fase storica, per San Marino: “È stato un momento importante per rimarcare, soprattutto in ambito europeo, il nostro percorso di associazione all'Ue”. La Repubblica di San Marino è tra gli 84 firmatari della dichiarazione finale del summit che riafferma l'integrità territoriale dell'Ucraina, sottolineando che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine alla guerra”.

Il documento sollecita anche il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia. Tra gli Stati che invece non hanno firmato la risoluzione figurano Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sud Africa, Indonesia. “Dobbiamo rispettare le opinioni di tutti: arriveranno” ha detto Volodymyr Zelensky alla fine del vertice auspicando che la Cina usi la sua influenza su Mosca per aiutare Kiev e porre fine al conflitto.





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