La proposta di un "Governo di responsabilità" la pone il partito incaricato che per la seconda volta incontra la Democrazia Cristiana. La DC apprezza l’interessamento ma prende tempo e rimanda la risposta dopo averne parlato nei propri organismi interni e con i partiti che insieme a lei hanno condiviso un percorso. Per il Psd è una strada obbligata, "l’unico modo per dare – spiegano i vertici – una risposta concreta al paese. La prima emergenza – rilevano incontrando i giornalisti – è quella di un governo. Il momento è delicato, la situazione difficile, non poteva esserci periodo peggiore per causare una crisi, per lasciare il Paese senza un governo, per impegnarci nella estenuante ricerca di una soluzione".
I due schieramenti sono in posizione di stallo, nessuno riesce a rimediare i numeri necessari per costituire una maggioranza stabile. Di qui l’idea di un governo delle larghe intese, che parta dalle forze maggiori dei due schieramenti e che possa coinvolgerne altre, sulla strada della governabilità. Una proposta passata al vaglio del consiglio direttivo del Psd, che ha approvato dopo un lungo e sostenuto confronto interno. Il riferimento del Segretario Andreoli è stato valutato attentamente e non sono mancate le voci critiche, le perplessità e i dubbi. Alla fine il parlamentino dei Socialisti e Democratici ha dato il via libera e autorizzato la prosecuzione degli incontri con la definizione della proposta alla DC. "Questo – afferma il Psd – non significa abbandonare il progetto delle coalizioni, che resta aperto". Una spiegazione data ai compagni di viaggio con i quali ha finora costruito la base della coalizione di centro sinistra. Un percorso che cammina su due binari distinti: il governo che conduca il paese fino alla scadenza naturale della legislatura, da una parte, e il lavoro per le coalizioni pre-elettorali dall’altra. "Oggi – dichiara il Psd – serve un passaggio più alto, un atto di responsabilità verso il Paese e la grave situazione nella quale ci troviamo". Questa mattina l’appuntamento con la Reggenza. In pochi sono pronti a scommettere che ci siano le condizioni per sciogliere la riserva, per chiedere il mandato definitivo. In questo caso i Capi di Stato dovranno decidere a chi affidare il secondo mandato esplorativo, la DC è, ovviamente, in prima fila. In via delle Scalette si sono riuniti gli organismi democristiani per valutare l’ipotesi, vagliare la novità politica, considerare gli sviluppi. Bocche cucite, nessun commento, si aspetta di arrivare ad una posizione univoca e conclusiva, per comunicarla poi direttamente al partito incaricato.
I due schieramenti sono in posizione di stallo, nessuno riesce a rimediare i numeri necessari per costituire una maggioranza stabile. Di qui l’idea di un governo delle larghe intese, che parta dalle forze maggiori dei due schieramenti e che possa coinvolgerne altre, sulla strada della governabilità. Una proposta passata al vaglio del consiglio direttivo del Psd, che ha approvato dopo un lungo e sostenuto confronto interno. Il riferimento del Segretario Andreoli è stato valutato attentamente e non sono mancate le voci critiche, le perplessità e i dubbi. Alla fine il parlamentino dei Socialisti e Democratici ha dato il via libera e autorizzato la prosecuzione degli incontri con la definizione della proposta alla DC. "Questo – afferma il Psd – non significa abbandonare il progetto delle coalizioni, che resta aperto". Una spiegazione data ai compagni di viaggio con i quali ha finora costruito la base della coalizione di centro sinistra. Un percorso che cammina su due binari distinti: il governo che conduca il paese fino alla scadenza naturale della legislatura, da una parte, e il lavoro per le coalizioni pre-elettorali dall’altra. "Oggi – dichiara il Psd – serve un passaggio più alto, un atto di responsabilità verso il Paese e la grave situazione nella quale ci troviamo". Questa mattina l’appuntamento con la Reggenza. In pochi sono pronti a scommettere che ci siano le condizioni per sciogliere la riserva, per chiedere il mandato definitivo. In questo caso i Capi di Stato dovranno decidere a chi affidare il secondo mandato esplorativo, la DC è, ovviamente, in prima fila. In via delle Scalette si sono riuniti gli organismi democristiani per valutare l’ipotesi, vagliare la novità politica, considerare gli sviluppi. Bocche cucite, nessun commento, si aspetta di arrivare ad una posizione univoca e conclusiva, per comunicarla poi direttamente al partito incaricato.
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