Sul tavolo del governo censimento e riforma previdenziale

Dopo una prima parte quasi interamente occupata dalle delibere, l’esecutivo mette mano alla riforma del primo pilastro previdenziale. Una seduta alla quale hanno preso parte anche i Capitani Reggenti eletti: Gianfranco Ugolini e Andrea Zafferani. E’ arrivato un sostanziale via libera alla proposta del segretario Podeschi. Un intervento invocato a più riprese per mettere in sicurezza i fondi pensione, con una previsione che va oltre il 2030. Il progetto va a risolvere anche l' annoso problema che si pone in fase di chiusura del bilancio, cioè il ripianamento dei fondi di alcune categorie economiche, sui quali lo Stato deve intervenire. “Questo – afferma il segretario Valentini – è un elemento di debolezza che ci viene spesso sollevato dagli organismi internazionali: Moneyval in testa”. La riforma prevede interventi che tengono conto della sopportabilità del sistema, diluiti nel tempo, dunque tollerati anche in un momento di difficoltà come questo. Ora il confronto passerà all’interno della maggioranza e con categorie economiche e sociali. Il governo ha cominciato a parlare di assestamento di bilancio. "Nel 2010 ci saranno elementi negativi – ammette il Segretario alle Finanze - legati al calo delle entrate in alcuni settori. In particolare in quello bancario, e nella monofase. Quest’anno l 'imposta vede un meno 10% circa. Per buona parte l’esecutivo si è occupato di Censimento. Il Congresso ha deciso di avviare la fotografia dell’ esistente, per poi incrociare i dati e fare le valutazioni sugli interventi da mettere in atto.