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Sul tavolo del Governo l’istituzione del fondo a sostegno delle banche

22 nov 2009
Il Segretario di Stato per le finanze ha anticipato, per domani, un decreto legge in base al quale la Banca centrale di San Marino appoggerà per un periodo massimo di tre mesi gli istituti di credito del Titano che abbiano problemi di liquidità. Crediamo che questo intervento – ha spiegato Gatti - sia un'ulteriore garanzia per l'intero sistema. Malgrado lo scudo sia cominciato dal 15 settembre, ad oggi non ci sono richieste di liquidità da parte dei nostri istituti. Il fondo, ha aggiunto il Segretario alle Finanze , è un intervento contingente per far fronte alla mancanza di liquidità momentanea. Inoltre non è detto che abbia un tetto prestabilito. Tuttavia, ha concluso, i nostri istituti, finito lo scudo, devono avere danni minimi da un'iniziativa che qualche danno ovviamente la provoca. E finora lo scudo fiscale è costato a San Marino 1miliardo e 200 milioni. Le banche sammarinesi non hanno mai avuto problemi di patrimonializzazione, ha detto il direttore generale della Banca di
San Marino Vincenzo Tagliaferro. Siamo in un limbo per la mancanza degli accordi con l'Italia. Gli istituti del Titano , ha aggiunto, rispondono da sempre ai concetti base di Basilea 2. Ma nessuno lo sottolinea. Non emerge con chiarezza che sul Titano non esistono rischi di credito e di mercato. Tagliaferro, dalla tribuna del Forum Ambrosetti, se l’è presa anche con l'accanimento dei media con Svizzera e San Marino per le questioni dello scudo e dei paradisi fiscali. La mia banca- ha detto - da 70 anni e' iscritta alla federazione italiana della banche di credito cooperativo, ma qualcuno ci ha detto che a un certo punto eravamo di altro genere, codificando come extracomunitari gli istituti sammarinesi.

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