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Il terremoto in Regione Lombardia tiene banco in Italia

12 ott 2012
Il terremoto in Regione Lombardia tiene banco in Italia
Il terremoto in Regione Lombardia tiene banco in Italia
Mentre la vicenda del bimbo prelevato a forza dalla polizia fa continuare a discutere le forze politiche, Roberto Formigoni ritiene di poter andare avanti alla guida della Regione Lombardia.
L’intervento di Bossi scongiura il voto anticipato per il Pirellone, ma quella del Senatur ha il sapore solo di proroga: mentre Formigoni vorrebbe arrivare al traguardo del 2015, il leader storico della Lega, travagliata al suo interno dalla questione morale e dalla voglia di non mischiarsi con gli arrestati del Pdl, punta ad un election day per primavera insieme alle Politiche. E se Pd, Idv e Sel scendono in piazza per elezioni subito a Milano, Casini penserebbe ad un “accordo a tempo” per il Pirellone che non lascia dormire sogni tranquilli a Formigoni, il quale però annuncia una nuova giunta in due settimane. E Mario Monti, che Marchionne confessa di volere premier “all’infinito”, spezza una lancia in favore delle regioni sotto attacco. Per il professore, anche di fronte a fatti che colpiscono l'opinione pubblica “non bisogna mai arrivare a generalizzazioni nocive” e serve “rispetto e attenzione per il grande sforzo che moltissimi amministratori svolgono in condizioni di difficoltà”. Ma Montezemolo non ci sta.
Ribadendo di non voler scendere in politica, il patron della Ferrari chiede un limite di tre mandati parlamentari e l'incandidabilità per chi ha pendenze penali. Intanto, mentre Pd e Pdl lanciano bordate sui tagli nella legge di stabilità, il presidente Napolitano, contro cui i Pm palermitani si costituiscono in giudizio sulla presunta trattativa Stato-Mafia, plaude alla fine dello stallo sulla legge elettorale. Ma avverte: il nuovo sistema garantisca governabilità.

Da Roma Francesco Bongarrà

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