“Una vittoria della dignità umana e dei diritti umani” - così il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis, ha commentato la notizia che nei 12 mesi appena conclusi nessuna pena di morte sia stata eseguita in alcuno dei 46 Paesi membri del Consiglio d’Europa, "anche se gli ultimi giorni del 2006 – ha ricordato - sono stati caratterizzati dal macabro spettacolo dell’esecuzione di Saddam Hussein".
«La Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo che fornisce le basi legali per mettere al bando la pena capitale ovunque in Europa, tranne in Bielorussia – continua Terry Davis nel messaggio di inizio anno, inviato a tutti i cittadini europei – è un suggerimento per un numero sempre maggiore di Paesi".
Una voce autorevole, alla quale si aggiunge quella della Repubblica di San Marino, che, attraverso il suo Segretario di Stato agli Affari Esteri, Presidente di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, aveva già nei giorni scorsi espresso la più ferma opposizione alla condanna alla pena capitale, riferendosi al caso delle cinque infermiere bulgare e del medico palestinese, accusati in Libia di avere infettato intenzionalmente con il virus dell’Aids dei bambini dell’ospedale di Bengasi.
"La pena di morte – ha dichiarato Fiorenzo Stolfi - è inaccettabile in qualsiasi circostanza, e la Repubblica di San Marino, che l’ha abolita da tempo, si oppone assolutamente alla sua applicazione”.
La Repubblica del Titano è stato tra i primi paesi al mondo a cancellare la pena capitale dal proprio ordinamento: l’ultima esecuzione risale al 1498, mentre la prima abolizione, quella per i crimini ordinari, porta la data del 1848. 17 anni dopo, nel 1865, la cancellazione della pena di morte è stata estesa a tutti i reati.
«La Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo che fornisce le basi legali per mettere al bando la pena capitale ovunque in Europa, tranne in Bielorussia – continua Terry Davis nel messaggio di inizio anno, inviato a tutti i cittadini europei – è un suggerimento per un numero sempre maggiore di Paesi".
Una voce autorevole, alla quale si aggiunge quella della Repubblica di San Marino, che, attraverso il suo Segretario di Stato agli Affari Esteri, Presidente di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, aveva già nei giorni scorsi espresso la più ferma opposizione alla condanna alla pena capitale, riferendosi al caso delle cinque infermiere bulgare e del medico palestinese, accusati in Libia di avere infettato intenzionalmente con il virus dell’Aids dei bambini dell’ospedale di Bengasi.
"La pena di morte – ha dichiarato Fiorenzo Stolfi - è inaccettabile in qualsiasi circostanza, e la Repubblica di San Marino, che l’ha abolita da tempo, si oppone assolutamente alla sua applicazione”.
La Repubblica del Titano è stato tra i primi paesi al mondo a cancellare la pena capitale dal proprio ordinamento: l’ultima esecuzione risale al 1498, mentre la prima abolizione, quella per i crimini ordinari, porta la data del 1848. 17 anni dopo, nel 1865, la cancellazione della pena di morte è stata estesa a tutti i reati.
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