E' stato uno degli argomenti principali dello sciopero dei dipendenti di TIM San Marino: l'arrivo del colosso cinese ZTE sul Titano. Si tratta di un fornitore di tecnologia che, in base ai piani del Governo, dovrebbe diventare partner dello Stato per implementare gli impianti di fibra ottica e la rete di trasmissione per la telefonia mobile.
L'accusa dei manifestanti è che l'azienda orientale arriverà a San Marino ottenendo solo benefici da una partnership i cui costi ricadranno sullo Stato, quindi sui contribuenti.
Ora a che punto siamo? Tra esecutivo e ZTE è stato firmato un memorandum d'intesa della durata di cinque anni per creare una new company che avrà lo scopo di gestire le due infrastrutture tecnologiche. La proprietà degli impianti rimarrà pubblica. Zte avrà una piccola partecipazione nella nuova impresa che dovrebbe fermarsi al 5%.
"L'obiettivo è far sì che gli utili siano dello Stato che si farà carico delle spese iniziali - afferma il segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Andrea Zafferani - e nel giro dei pochi anni si potranno avere delle entrate molto significative". ZTE sarà, quindi, un normale fornitore, assicura Zafferani. Oltre alle conoscenze, potrebbe offrire anche strumentazioni fisiche. I costi dell'operazione non sono ancora stati resi noti, in attesa di un business plan.
Quello che il Segretario di Stato conferma è che l'entrata in scena dell'impresa asiatica potrebbe portare a dei cambiamenti nei progetti in corso per le antenne, anche sui luoghi scelti. "Siamo convinti che non cambierà molto - dichiara Zafferani - perlomeno rispetto ai primi siti ritenuti essenziali. Ci siamo presi uno spazio di riflessione su alcune installazioni". Le altezze si abbasseranno, grazie alle tecnologie più avanzate.
Dato per certo il rapporto “consolidato” con Tim, Zafferani parla di “discorsi ben avviati” per un'entrata di Wind/Tre in Repubblica e di “manifestazioni di interesse” da parte di Vodafone.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato alle Telecomunicazioni Andrea Zafferani
L'accusa dei manifestanti è che l'azienda orientale arriverà a San Marino ottenendo solo benefici da una partnership i cui costi ricadranno sullo Stato, quindi sui contribuenti.
Ora a che punto siamo? Tra esecutivo e ZTE è stato firmato un memorandum d'intesa della durata di cinque anni per creare una new company che avrà lo scopo di gestire le due infrastrutture tecnologiche. La proprietà degli impianti rimarrà pubblica. Zte avrà una piccola partecipazione nella nuova impresa che dovrebbe fermarsi al 5%.
"L'obiettivo è far sì che gli utili siano dello Stato che si farà carico delle spese iniziali - afferma il segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Andrea Zafferani - e nel giro dei pochi anni si potranno avere delle entrate molto significative". ZTE sarà, quindi, un normale fornitore, assicura Zafferani. Oltre alle conoscenze, potrebbe offrire anche strumentazioni fisiche. I costi dell'operazione non sono ancora stati resi noti, in attesa di un business plan.
Quello che il Segretario di Stato conferma è che l'entrata in scena dell'impresa asiatica potrebbe portare a dei cambiamenti nei progetti in corso per le antenne, anche sui luoghi scelti. "Siamo convinti che non cambierà molto - dichiara Zafferani - perlomeno rispetto ai primi siti ritenuti essenziali. Ci siamo presi uno spazio di riflessione su alcune installazioni". Le altezze si abbasseranno, grazie alle tecnologie più avanzate.
Dato per certo il rapporto “consolidato” con Tim, Zafferani parla di “discorsi ben avviati” per un'entrata di Wind/Tre in Repubblica e di “manifestazioni di interesse” da parte di Vodafone.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato alle Telecomunicazioni Andrea Zafferani
Riproduzione riservata ©