L’Ufficio di Presidenza della Consulta si gioca l’ultima carta: una lettera da fare leggere ai Capitani Reggenti nella prossima, e forse ultima, seduta del Consiglio Grande e Generale. Una comunicazione dai toni amareggiati, che esprime tutta la delusione derivata dal fallimento del tentativo di iscrivere da subito gli 800 cittadini neo maggiorenni residenti all’estero, reintegrati nel voto dopo l’abrogazione dell’articolo 7.
“I cittadini residenti all’estero – si legge – ritengono ingiusto il fatto che l’emendamento che toglie loro le preferenze entri in vigore immediatamente, mentre quello che abolisce l’articolo 7, approvato nella stessa seduta consiliare, debba attendere anni per avere un effetto pratico”. Nella lettera, che evidenzia anche il mancato coinvolgimento dei propri rappresentati in ogni fase della vicenda, la Comunità ribadisce la volontà di utilizzare ogni mezzo per iscrivere immediatamente i giovani nelle liste elettorali.
“I cittadini residenti all’estero – si legge – ritengono ingiusto il fatto che l’emendamento che toglie loro le preferenze entri in vigore immediatamente, mentre quello che abolisce l’articolo 7, approvato nella stessa seduta consiliare, debba attendere anni per avere un effetto pratico”. Nella lettera, che evidenzia anche il mancato coinvolgimento dei propri rappresentati in ogni fase della vicenda, la Comunità ribadisce la volontà di utilizzare ogni mezzo per iscrivere immediatamente i giovani nelle liste elettorali.
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