L’esito della votazione dell’ordine del giorno del cosiddetto Polo dei Moderati – che ha sfiorato il pareggio - ha ancora una volta messo in evidenza i pericoli insisti nell’esiguità numerica della maggioranza. Esclusi i Reggenti, che non possono votare, la coalizione PSD, AP, Sinistra Unita può contare su 30 voti e cioè esattamente quelli che servono per far approvare i provvedimenti in caso di presenza in consiglio di tutti i 58 consiglieri votanti.
Per il consigliere dei Popolari Romeo Morri il 29 a 27 sull’ordine del giorno che chiedeva una pausa di riflessione di sei mesi sulla questione giochi ha messo in evidenza che nella maggioranza ci sono posizioni distinte su questo argomento. “Noi comunque – dichiara - andremo avanti per ottenere chiarezza e trasparenza. In particolare sui quasi 3 milioni di euro di buonuscita che il governo ha accordato alla San Marino Giochi. I risultati di molte votazioni – prosegue Morri- evidenziano sensibilità diverse tra i partiti di governo. La nuova legge elettorale ha messo in moto la politica e ha provocato ammiccamenti trasversali, alla maggioranza e all’opposizione. Se il risultato sarà quello del delinearsi chiaro di due poli contrapposti, tanto meglio”.
Per il presidente del PSD Giuseppe Morganti quel 29 a 27 conferma quanto si sapeva già dall’inizio della legislatura e cioè che un allargamento della coalizione è auspicabile. Siamo ormai abituati – precisa Morganti – a convivere con il problema della maggioranza risicata. Questo ci porta, necessariamente, ad un maggior coinvolgimento di ogni singolo consigliere nel processo decisionale. E per certi versi, quindi, è anche un bene.
In ogni caso – continua Morganti –, non subito, ma a metà legislatura, penso che sia giusto fare una verifica e ragionare seriamente sull’allargamento. Coi Democratici di Centro, registriamo significative convergenze, come sulla legge elettorale. Ed abbiamo accolto con favore anche le dichiarazioni di Casali del Nuovo Partito Socialista, sul semestre di presidenza del Consiglio d’Europa". Morganti – in conclusione - tiene a precisare che è vero che l’odg del Polo dei Moderati ha probabilmente avuto anche un voto di un franco tiratore di maggioranza, ma su quello dei Democratici di Centro, la maggioranza ha invece avuto un voto in più dei suoi e quello del PDCS che chiedeva la stigmatizzazione del comportamento del segretario di stato Masi – una implicita richiesta di dimissioni – è stato respinto da una maggioranza compatta di 30 voti.
Per il consigliere dei Popolari Romeo Morri il 29 a 27 sull’ordine del giorno che chiedeva una pausa di riflessione di sei mesi sulla questione giochi ha messo in evidenza che nella maggioranza ci sono posizioni distinte su questo argomento. “Noi comunque – dichiara - andremo avanti per ottenere chiarezza e trasparenza. In particolare sui quasi 3 milioni di euro di buonuscita che il governo ha accordato alla San Marino Giochi. I risultati di molte votazioni – prosegue Morri- evidenziano sensibilità diverse tra i partiti di governo. La nuova legge elettorale ha messo in moto la politica e ha provocato ammiccamenti trasversali, alla maggioranza e all’opposizione. Se il risultato sarà quello del delinearsi chiaro di due poli contrapposti, tanto meglio”.
Per il presidente del PSD Giuseppe Morganti quel 29 a 27 conferma quanto si sapeva già dall’inizio della legislatura e cioè che un allargamento della coalizione è auspicabile. Siamo ormai abituati – precisa Morganti – a convivere con il problema della maggioranza risicata. Questo ci porta, necessariamente, ad un maggior coinvolgimento di ogni singolo consigliere nel processo decisionale. E per certi versi, quindi, è anche un bene.
In ogni caso – continua Morganti –, non subito, ma a metà legislatura, penso che sia giusto fare una verifica e ragionare seriamente sull’allargamento. Coi Democratici di Centro, registriamo significative convergenze, come sulla legge elettorale. Ed abbiamo accolto con favore anche le dichiarazioni di Casali del Nuovo Partito Socialista, sul semestre di presidenza del Consiglio d’Europa". Morganti – in conclusione - tiene a precisare che è vero che l’odg del Polo dei Moderati ha probabilmente avuto anche un voto di un franco tiratore di maggioranza, ma su quello dei Democratici di Centro, la maggioranza ha invece avuto un voto in più dei suoi e quello del PDCS che chiedeva la stigmatizzazione del comportamento del segretario di stato Masi – una implicita richiesta di dimissioni – è stato respinto da una maggioranza compatta di 30 voti.
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